Scusate credo di non aver ben capito il significato della mozione conginta CORA PR sul referendum droga.Prima si dice "referendum per l'abolizione degli articoli piu' controversi della legge (presumo quelli sulla punibilita' del tossicodipendente)", e poi si chiude con l'affermazione "occorre evitare di radicalizzare lo scontro e di dare al referendum una portata maggiore di quello che ha".
Allora:
1 personalmente la semplice depenalizzazione della detenzione di sostanze stupefacienti per uso personale NON mi interessa.
Se non interessa a me che sono antiproibizionista, figuriamoci quanto interessa chi e' proibizionista. Scusate, ma per quale ragione al mondo una anziana signora dovrebbe prendersi la briga di uscire di casa una mattina di primavera (tra tre anni) per andare a votare SI col fine di permettere ai pischelli di 14 anni di potersi fare "tranquillamente" gli spinelli. Ma che cosa gliene frega? ed al salumaio? all'impiegato? all'operaio? ed al tassista? Che cosa dovrebbe spingere costoro a votare SI? e come si vince un referendum senza costoro?
2 L'esperienza insegna che i referendum (dopo il 1978) si possono vincere SOLTNTO SE SI CONVINCE LA GENTE CHE ESSO HA UNA PORTATA MAGGIORE DEL MERO TESTO CHE SI ABROGA.
Tralascio la trattazione di tutta l'ampia casistica e vi invito semplicemente a prendere in considerazione gli ultimi due referendum (Caccia e pesticidi - abolizione preferenze). (Guarda caso quest'ultimo MAI sarebbe passato se i socialisti avessero evitato di scagliarcisi addosso con tanta virulenza)
CONCLUSIONI
Se si riuscira' a raccogliere le firme per il referendum sulla droga (non ci scommetterei neanche 100 lire), si avra' il risultato di aver speso forti somme per un referendum che gli altri partiti non avranno difficolta' a definire inutile (ne mi sentirei di dargli torto)
Il dibattito auspicato sul problema droga NON ci sarebbe affatto, anche se ci fosse nessun antiproibizionista potrebbe affermare che il referendum da solo puo' migliorare la situazione, si arriverebbe allo stesso risultato del ref. pesticidi (da solo impotente a mobilitare l'interesse della maggioranza dell'elettorato), con la conseguenza di dare ad un Craxi che non sa piu' a che santo votarsi per uscire dal vicolo cieco in cui si e' cacciato con questa legge, si darebbe dicevo una stampella insperata.
Craxi tra tre anni potra' dire "signori, la legge Jervolino era una cazzata, pero' ertra pero' era voluta dalla maggioranza del popolo (come dimostra il referendum) per cui non devo fare alcuna autocritica, anzi mi compiaccio di essere stato il piu' genuino interprete della volonta' popolare".
Per questi ed altri motivi NON partecipero' alla campagna referendaria e cerchero' di farvi cambiare idea.
Con l'affetto di sempre
Andrea