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Conferenza droga
Fiorenzi Massimiliano - 30 settembre 1991
AIDS/EMOFILIACI

In Francia gli emofiliaci morti di Aids in seguito al contagio

conseguente dall'uso di derivati del sangue, sono già 200 e circa 1200

su un totale di 3000 sono i contagiati.

In Italia la situazione non è certo migliore, su 4600 emofiliaci oltre

760 risultano contagiati dal virus Hiv e le responsabilità e le

inadempienze delle autorità sanitarie sono paragonabili a quelle

francesi. Lo sostiene Angelo Magrini della Associazione politrasfusi.

Il Ministero della Sanità italiano propone adesso, un fondo di

solidarietà con una quota a carico dei produttori di farmaci che ammonta

a 18 milioni per chiunque sia diventato sieropositivo all'Hiv in seguito

a trasfusioni di sangue e/o suoi derivati; 40 milioni in caso di morte.

Vediamo quindi quale è la situazione : "Di questa tragedia siamo tutti

responsabili : i medici disinformati che hanno continuato a prescrivere

emoderivati pericolosi, i dirigenti dei centri di trasfusione che pur

sapendo non hanno preso decisioni, le autorità governative, colpevoli di

imperdonabili lentezze burocratiche che hanno fatto prevalere gli

interessi economici.Una colpa collettiva di cui noi ora, chiediamo

ragione." Ad affermare questo è Bruno Langre, presidente

dell'Associazione per l'emofilia francese, che ha annunciato il 13

settembre di unirsi ai diversi procedimenti penali contro i responsabili

della contaminazione degli emofiliaci francesi con il virus Hiv.

Il settimanale L'Evènement du jeudi, aveva innescato la polemica con

un'articolo che conteneva una pesante accusa: nel maggio 1985 , messi di

fronte al dilemma se distruggere gli stock contaminati oppure lasciarli

in commercio, i responsabili del Centro Nazionale di trasfusione aveva

optato per la seconda scelta. L'affermazione trova conferma nel rapporto

che Michel Lucas, ispettore generale degli affari sociali, ha redatto su

richiesta del ministro degli affari sociali Jean-Louis Bianco, e di

Bruno Durieux , ministro della sanità francese.

Il 23 luglio 1985 una nota del ministero dispone che i fattori non

trattati con calore e quindi pericolosi, a partire dal 1 ottobre non

siano più rimborsati: un velato quanto non chiaro invito a non fare uso

di questi prodotti. Tuttavia nessuno ordina di ritirare gli stock

contaminati dalle farmacie, e quindi dai magazini, i quali continuano a

circolare.

Una nota del 23 agosto del Centro Nazionale di trasfusione dice :

"Cercate di distribuirli a emofiliaci già sieropositivi". !!!!!

Ora, a nome degli emofiliaci contagiati, Bruno de Lagrre chiede

un'indennizzo immediato. I 100 mila franchi (22 milioni di lire circa)

per ogni sieropositivo messi a disposizione nel 1989 dal Fondo di

solidarietà dopo lunghe trattative con il governo, non sono più

sufficienti.

nota: questo è un rielaborato di un'articolo apparso su Panorama a firma

di Gianna Milano.

MF

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