Nelle carceri italiane sono oltre 3.000 le persone che
risultano sieropositive, 300 quelle in ARC, erano 55 i casi
di AIDS conclamato alla fine del 1990. E i dati sono
certamente sottostimati.
Si continua a morire di AIDS dietro le sbarre, o dopo essere
stati scarcerati appena pochi giorni prima.
Le leggi italiane prevedono la possibilità di scontare la
pena al di fuori del carcere, o di differirla, in caso di
malattia grave. Ma quando si tratta di AIDS, queste leggi
sono applicate poco e male e, soprattutto, in modo disuguale
nelle diverse regioni del paese.
Questo crea situazioni di grande ingiustizia e
discriminazione.
Un gruppo di associazioni di persone con HIV/AIDS detenute e
di organizzazioni attive nella lotta all'AIDS e nella
battaglia per i diritti dei detenuti/e presentano una
proposta di legge per sanare questa situazione ed evitare
che una condanna penale diventi, di fatto, una condanna a
morte. Le associazioni promotrici terranno una conferenza
stampa mercoledì 9 ottobre, alle h 10, presso la Sala Stampa
di Montecitorio, a Roma.
Interverranno esponenti delle associazioni, tra cui alcuni
detenuti protagonisti di questa iniziativa, e alcuni tra i
parlamentari, esponenti di un vasto schieramento di forze:
PDS, Verdi, Sinistra Indipendente, Rifondazione Comunista,
Federalisti europei che sostengono la proposta di legge.
DAHV/Cella 46
Associazione Ora d'Aria
AIDA
Associazione Agorà Antigone
Iniziativa giuridica democratica LILA
Prometeo
Pro/positivo
Cooperativa Versocasa
Coordinamento persone sieropositive
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