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Conferenza droga
Fiorenzi Massimiliano - 20 novembre 1991
AIDS PROTESTA DETENUTI DI REBIBBIA

Nel quadro delle proteste e scioperi della fame che i detenuti

sieropositivi stanno portando avanti da mesi, è da inquadrarsi

l'episodio accaduto all'interno del carcere di Rebibbia di

Roma.

Massimo Fornaciari 28 anni, tossicodipendente sieropositivi,

in Aids era agli arresti domociliari da venti giorni, quando

per una vecchia pendenza il 25 ottobre è stato ricondotto in

carcere. Le sue condizioni si sono nuovamente aggravate e ora

ha necessità di un ricovero o di essere seguito in un Day

Hospital.

Massimo è uno dei cinque detenuti in Aids che si sono

arrampicati sul tetto di Rebibbia (infermeria) per protestare,

contro le inumane condizioni di trattamento e contro la

violazione delle disposizioni in materia di cure per i malati

di Aids, rifacendosi a quanto disposto dallo stesso ministero

di grazia e giustizia e in base al principio di non

compatibilità tra malattia e carcere.

Sul tetto erano provvisti di lamette da barba con le quali

hanno minacciato di tagliarsi le vene, se non avessero

ottenuto un colloquio con il direttore del carcere.

E' intervenuto il Giudice di Sorveglianza Guglielmo Carisio e

uno dei direttori di Rebibbia il Dott. Iannaci.

Dopo un colloquio di un'ora hanno accettato di rientrare in

infermeria e di farsi medicare le ferite.

"Ci hanno chiesto di poter uscire ed essere curati a casa o in

ospedale, la loro è una richiesta comprensibile - dice il

direttore del carcere - "

Ne riporta un'ampio articolo Il Manifesto, uno dei pochi

giornali che è particolarmente attento alle rivendicazioni dei

malati di Aids in stato di detenzione e non.

MF

 
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