SANITA: AIDS; IPOTESI RICOVERO DETENUTI IN OSPEDALI MILITARI
ROMA, 22 NOV - Per i detenuti in stadio avanzato di
Aids si cerchera' di sopperire alla carenza dei posti letto
negli ospedali civili attraverso il ricorso ai nosocomi
militari, mentre si garantira' il diritto dei bambini
sieropostivi a frequentare asili e scuole adottando misure di
salvaguardia e tutela degli altri scolari e degli inseganti.
Sono queste le principali ipotesi di intervento emerse oggi
dalla prima riunione del comitato interministeriale per la lotta
contro l'Aids, svoltasi a palazzo Chigi e presieduta dal
ministro della Sanita', Francesco De Lorenzo (per delega del
presidente del Consiglio) e alla quale hanno partecipato il
ministri della pubblica istruzione, Riccardo Misasi, degli
Affari Sociali, Rosa Russo Jervolino, dei Lavori Pubblici,
Gianni Prandini, il sottosegretario alla Difesa, Clemente
Mastella e funzionari delle altre amminitrazioni interessate
(vice presidenza del Consiglio, Giustizia, Interni, Lavoro,
Universita'). ''Abbiamo raggiunto un accordo con il ministero
della Difesa - ha detto De Lorenzo in una conferenza stampa -
sulla necessita' di attivare una valvola di sicurezza al
problema dei detenuti in stadio avanzato di Aids. Cercheremo di
individuare, se riusciremo ad arrivare ad una convenzione - ha
spiegato - qualche ospedale militare nelle grandi citta', dove
maggiore e' la richiesta, per evitare che i detenuti rischino di
non trovare ospitalita' presso i nosocomi''. (segue).
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ROMA, 22 NOV - Jervolino ha sottolineato che la
soluzione per i detenuti proposta dal comitato interministeriale
''rappresenta una prima risposta ad una questione sollevata
anche in Senato durante l'esame della finaziaria''. Circa i
bambini sieropositivi, il ministro della Sanita' ha parlato di
''un impegno di Misasi a garantire il diritto alla frequenza i
scuole e asili, nella certezza che non esistono rischi di
contagio, se non quello del sangue'', per proteggersi dal quale
si adotteranno ''misure di tutela gia' definite dalla
commissione Aids e che saranno comunicate a tutte le scuole''.
Inoltre, la figura del ''docente referente'', gia' istituita
negli istituti di istruzione per la prevenzione delle
tossicodipendenze ''si occupera' anche della lotta contro l'Aids
Intanto nelle scuole e' gia' arrivato il materiale informativo
del ministero della Sanita' e si sono svolti tre corsi nazionali
di aggiornamento per docenti, mentre Misasi - hanno riferito al
ministero - ha proposto una convezione tra Sanita' e Pubblica
Istruzione per attivare centri consulenza sull'Aids presso le
scuole superiori. Durante la riunione e' stato anche fatto il
punto della situazione: De Lorenzo ha ricordato che in base lla
legge 135 sull'Aids del 5 giugno '90 ''decorre dal 15 maggio '91
il termine di tre anni entro i quali dovranno essere disponibili
2.918 nuovi posti letto, radicalmente ristrutturati altri 2.400,
e creati 1.329 posti day hospital (segue).
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ROMA, 22 NOV - Il ministro ha affermato che per
''l'operazione posti letto'' sono state ''gia firmate le
convenzioni con le societa' concessionarie'' dopo ''il lavoro
svolto dal Consiglio superiore dei Lavori Pubblici''. E una nota
di questo ministero ha precisato ''che si e' gia' provveduto
alla suddivisione dei fondi per la Lombardia''. Procede anche
l'attivita' per la ricerca: ''Proprio l'altro ieri - ha detto De
Lorenzo - l'istituto superiore di Sanita' ha finanziato progetti
per 29 miliardi, accantonandone due per le iniziative del
volontariato''. Infine il ministro ha ricordato che la legge 135
(istitutiva anche dello stesso comitato interministeriale) ''ha
finora applicati tutti gli interventi previsti: il decreto
ministeriale sulla protezione e il contagio professionale, i
corsi di formazione per il personale ospedaliero di malattie
infettive, i corsi per formatori tenuti dall'istituto superiore
di sanita', l'atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per
l'assistenza a domicilio ai malati di Aids, il decreto
ministeriale per lo schema di convenzione con le associazioni di
volontariato. Complessivamente - ha concluso - sono stati
ripartiti nel '91 253 miliardi per le Regioni''. Sul ruolo del
comitato si e' soffermata Jervolino, sostenendo che si tratta
''di uno strumento che permette alle singole amministrazioni di
uscire da un approccio settoriale, attivare sinergie e
effettuare cosi' un monitoraggio sulle leggi''.