SANITA': AIDS; GRUPPO ABELE CONTRO IPOTESI OSPEDALI MILITARI
ROMA, 22 NOV - L'ipotesi di ricoverare negli
ospedali militari i detenuti malati terminali di Aids, scaturita
oggi dal comitato interministeriale per la lotta all'Aids (vedi
Ansa 257/0a), ha provocato la reazione negativa
dell'associazione ''Prometeo'' (gruppo Abele). ''Il comitato -
ha detto Susanna Ronconi a nome di Prometeo - ha dato il via ai
suoi lavori nel modo peggiore: proponendo di delegare la
soluzione dei detenuti malati al ministero della Difesa. De
Lorenzo con questa proposta - ha proseguito - manda due precisi
messaggi: primo, esistono cittadini di serie A e di serie B, i
primi hanno diritto di usufruire del servizio sanitario
nazionale, i secondi no; secondo, alla faccia del diritto alla
salute e al senso di umanita' nell'espiazione delle pene,
sanciti dalla Costituzione, l'importante e' che nessuno esca
dalla sbarre, anche se sta morendo di Aids''. ''L'ospedale
militare e' la continuazione del carcere'', ha detto Ronconi,
ricordando che questa ipotesi arriva ''dopo le ultime lotte di
detenuti sieropositivi'' e dopo ''le dichiarazioni di Niccolo'
Amato, direttore generale per gli istituti di pena, circa una
situazione non sostenibile per l'amministrazione
penitenziaria''. Ronconi ha rilanciato dunque la proposta di
legge, appoggiata dalle associazioni non governative, ''per la
scarcerazione di chi ha sviluppato l'Aids'' e che ''sara'
depositata entro il mese in Parlamento''.