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Conferenza droga
Fiorenzi Massimiliano - 23 novembre 1991
ALCOOL E DROGA / CONVEGNO / VATICANO

Qui di seguito ho riportato l'agenzia che tratta del convegno

svoltosi nella Città del Vaticano su DROGA e ALCOOL.

Le dichiarazioni riportate da alcuni girornali,

hanno suscitato numerose polemiche, mi pare

dunque un'ottima opportunità, questa fornita, di poter

leggere e valutare le dichiarazioni fatte, nella loro forma

originale e così come vengono riportate dall'agenzia ANSA.

Si consiglia la lettura off-line.

CONVEGNO IN VATICANO SU DROGA E ALCOL: LE CIFRE DEL MERCATO

CITTA' DEL VATICANO, 22 NOV - E' ''autenticamente

internazionale'', promuove corsi di formazione per i suoi

operatori, svolge ricerche di mercato, tende a legittimarsi nel

tessuto sociale (attraverso, fra l'altro, l'acquisto di testate

giornalistiche e di squadre di calcio), produce oltre 450

tonnellate di eroina e 700 di cocaina: e' l'impresa della droga

che nel mondo ha un giro di affari di 500 miliardi di dollari.

Lo ha detto Piero Soggiu, direttore generale dell'Ufficio

centrale per i servizi antidroga del ministero degli interni,

intervenendo oggi alla seconda giornata del convegno su ''Droga

e alcolismo contro la vita''. ''Sono dati attendibili -

ha precisato - anche se, a causa del 'sommerso' non si hanno

conferme''. Soggiu ha fornito altri dati su questo mercato: una

dose di eroina in Italia costa 50 dollari, in Pakistan 3

dollari; un chilo di eroina in Italia costa dai 50 ai 70 mila

dollari, in Usa 200 mila dollari; un chilo di cocaina in Europa

costa dai 50 ai 60 mila dollari, in Usa dai 12 ai 15 mila

dollari; un barile di etere che nel mondo ha un costo medio di

1.500 dollari, in Colombia raggiunge (a causa del suo massiccio

utilizzo) i 12 mila dollari. In Europa, inoltre, sono aumentati

i sequestri di eroina: dai 2 mila chili dell'86 ai 7 mila del

'90. Soggiu ha anche sottolineato che attualmente la situazione

e' migliorata anche per gli interventi di contrasto, comuni tra

vari paesi, ''tuttavia si e' lontani dalla soluzione''. (segue).

CONVEGNO IN VATICANO SU DROGA E ALCOL: LE CIFRE DEL MERCATO (2)

Rivolto ai

condizionamenti ambientali, quali cause che provocano la

dipendenza alle tossicodipendenze, Antonio Mourao Cavalcante ,

professore di psichiatria e di antrolologia all'universita' di

Fortaleza (Brasile), ha detto: ''Non esiste una personalita'

specifica del tossicomane''. L'attenzione di Cavalcante e'

diretta, in particolare, alla ''immaturita' affettiva''

riscontrabile nei tossicodipendenti, e la droga ''va a riempire

i vuoti creati dalla carenza affettiva''. Sul versantedella predisposizione genetica alla dipendenza di droghe, e'

invece ritornato oggi, dopo gli interventi di ieri, Frederick K.

Goodwin, amministratore dell'Intendenza dell'Istituto per l'abus

di alcol di Washington. In particolare, Goodwin ha sottolineato

la relazione fra malattie mentali e abuso di alcol e droga: il

53 per cento dei drogati negli Usa presentano disturbi mentali e

il 47 per cento sono anche alcoldipendenti. Inoltre, secondo lo

statunitense, il 65 per cento dei soggetti che fanno uso di

oppiacei presentano disturbi mentali e i due terzi di

cocainomani sono colpiti da gravi malattie mentali. ''Lo studio

di questa coesistenza, detta ''comorgidita''' - ha precisato -

dimostra che dai disordini mentali nascono spesso fenomeni di

dipendenza''. Da cui la necessita' di diagnosi precoci e di

trattamenti che si avvalgano di farmaci antidepressivi.(SEGUE).

- La seconda giornata

della conferenza internazionale su ''Droga e alcolismo contro la

vita'', che questa sera ospitera' un confronto tra gliambasciatori di 14 Paesi produttori o consumatori di droga,

oltre ai temi strettamente scientifici, ha visto piu' voci

mettere in rilievo lo spazio che l' approccio religioso o etico

ha nella lotta contro droga ed alcol. Questo perche', e' stato

detto, i ''Signori della droga'' hanno acquistato giornali ,

uomini politici e squadre di calcio per crearsi un'opinione

pubblica favorevole: l'approccio religioso e comunque morale

sembra essere quindi il piu' efficace per combattere il fenomeno

della droga e dell'alcolismo proprio perche' offre un

''sistema''' per ''dare senso all'esistenza''.

L'asssistente generale del direttore generale dell' Unesco,

Power, ha sostenuto per esempio che ''e' necessario offrire

nuovi motivi di speranza che rafforzino la resistenza alla

tentazione della droga. L'educazione preventiva - a suo avviso -

''non si puo' limitare all'informazione, ma deve estendersi alla

formazione della personalita' ed ogni Paese deve offrire ai

propri giovani dei valori 'locali' in cui credere, siano essi

sociali o spirituali''.

CITTA' DEL VATICANO, 22 NOV - Lo stesso presidente

della Commissione del Parlamento europeo, sir Stewart Clark,

parlando della lotta alla droga, ha detto che bisogna ridurre la

produzione ed aumentare l'autorita' degli organi preposti al

controllo del fenomeno, ma ha aggiunto che bisogna anche

''educare i giovani a rifiutare la droga, fornire loro un

ambiente sano in cui crescere''.

Il presidente della Societa' italiana di medicina

psicosomatica, Ferruccio Antonelli, ha sostenuto che se la

tendenza alla droga ''prevede uno stile di vita in cui non si

crede piu' in nessun valore'', compreso quello della propria

vita, ''il problema della tossicodipendenza potra' essere

affrontato solamente quando le nostre societa' riusciranno a

colmare quel vuoto in cui sembrano essersi rifugiate. Dovranno

restituire ad ognuno di noi il senso del dovere e della

responsabilita' insieme al bisogno di credere in qualcosa di

definito e soprattutto in noi stessi''. ''Il ruolo pastorale,

proprio per essere basata sulla piena confidenza del fedele nei

confronti del prete - ha detto mons. James Cassidy, cancelliere

del ''Medical College'' di Valhalla (Usa) - ha assunto un

importante significato nel trattamento degli alcolisti. In

alcuni Paesi, compresi gli Usa, esistono gruppi che solitamente

si riuniscono in parrocchia per studiare tali problemi e che

prendono il nome di 'Alcolisti anonimi'''.

CONVEGNO IN VATICANO SU DROGA E ALCOL: GLI EFFETTI SUL SESSO

CITTA' DEL VATICANO, 22 NOV - Esiste una relazione

diretta tra uso di droghe e comportamenti sessuali promiscui e

violenti. Questa relazione ha origine per un' assenza di valori

e in particolari personalita' (insicure e poco autonome). Su

questo argomento ha centrato il suo intervento (vedi Ansa

n.381/0B) Elio Sgreccia, direttore del centro di bioetica della

facolta' di medicina dell' univerista' del Sacro cuore. In un'

analisi sistematica, Sgreccia ha preso in considerazione le

singole sostanze stupefacenti, sottolineandone l' effetto sul

comportamento sessuale. La cocaina, per esempio, se assunta in

piccole dosi ''puo' aumentare l' attivita' sessuale e ritardare

l' eiaculazione'', se assunta a lungo puo' ''produrre la

riduzione della libido e l' impotenza''. L' oppio poi, ''riduce

la carica libidica, ma ritarda l' eiaculazione con un effetto

piacevole sul rapporto sessuale''. Anche l' eroina e la morfina

riducono la potenza e la libido ''ma producono una diminuzione

dell' autocontrollo e un aumento dell' aggressivita' sessuale''.

Gli allucinogeni, ha aggiunto, ''vengono usati prevalentemente

per scopi sessuali, cosi' come i derivati della canapa indiana,

perche' danno la sensazione di un maggiore godimento sessuale

con conseguente aumento della promiscuita' ''. Inoltre l' alcol

''sarebbe responsabile di un' inversione di tendenze sessuali,

da etero ad omosessuali, ed un aumento dell' aggressivita' con

insorgenza di comportamenti sessuali violenti''.

CONVEGNO IN VATICANO SU DROGA E ALCOL: IL RUOLO DELLA CHIESA (3)

CITTA' DEL VATICANO, 22 NOV - ''Nell'epoca in cui ci

si preoccupa dei disastri naturali e dell' inquinamento - ha

sostenuto Francois Ruegg, segretario dell' Ufficio

internazionale cattolico dell'infanzia di Ginevra - i valori

piu' puramente spirituali passano in secondo piano''. A causa

del materialismo generalizzato, c'e' mancanza di armonia tra

vita spirituale e natura. ''L' abuso di droga rappresenta solo

un elemento della deviazione culturale contemporanea. Esso non

e' il problema, ma la manifestazione dei problemi delle

dimensioni inumane della cultura contemporanea''. ''La

sacralizzazione delle liberta' personali ha condotto l'individuo

verso nuove perversioni, come l'uso di droga in nome della

liberta' e l'idealizzazione della liberta' assoluta ha separato

i giovani dai vincoli familiari, prima che i giovani stessi

avessero stabilito altri vincoli fuori della famiglia. La

religione, invece, consente di trascendere l' individualismo al

fino di scoprire l'origine e il fine dell'esistenza''.

CONVEGNO IN VATICANO SU DROGA E ALCOL: LE CIFRE DEL MERCATO (3)

- CITTA' DEL VATICANO, 22 NOV - Si stiama che

attualmente nel mondo ci sono 48 milioni di tossicodipendenti.

Lo ha detto Juan Zarate, direttore delle politiche della droga

del peru', precisando che ''esiste una smisurata di droga che ha

come conseguenza un enorme quantitativo di sostanze

stupefacenti, specialmente di cocaina. Nella sola selva

peruviana si ritiene che il dieci per cento della superficie sia

destinata alla coltivazione di coca, per una produzione annuale

di mille-duemila chili per ettaro''. Inoltre ''un trafficante

ricava dalla commercializzazione di mille chilogrammi di

cocaina, un utile approssimativo di cinque milioni di dollari''.

Per quanto riguarda l'abuso di alcol, Alessandro Beretta

Anguissola, presidente dell'istituto italiano di medicina

sociale, ha ricordato che su mille italiani il 9,2 per cento e'

formato da grandi bevitori e le morti alcol-correlate arrivano

per quei soggetti al 51,2 per cento. Il direttore dell'istituto

di malattie infettive dell'universita' del sacro cuore, Luigi

Ortona, ha parlato del legame esistente tra droga e Aids e ha

evidenziato che ''l'uso di sostanze stupefacenti per via

endovenosa rappresenta la causa principale di casi di Aids nei

paesi mediterranei come l'Italia e Spagna e la seconda negli Usa

e in Europa''. In Italia, in particolare, ha precisato, la

prevalenza di sieropositivi tra i tossicodipendenti e' del 73

per cento.

 
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