Nel discorso di apertura del convegno dell'ALAIDS a Cagliari,
il ministro della Sanità De Lorenzo ha ripetuto il suo
parere contrario per quanto riguarda l'adozione del test obligatorio
per la ricerca degli anticorpi Hiv nei detenuti.
SANITA': AIDS; DE LORENZO APRE CONVEGNO ANLAIDS
CAGLIARI, 1 DIC - Per sconfiggere l' Aids vanno
unite tutte le forze ''prima di tutto a livello istituzionale,
coordinando meglio tra il governo, le regioni, le Usl, le
universita' ed i medici tutte le azioni che discendono dalla
legge 135''. E' l' impegno che il ministro della sanita',
Francesco De Lorenzo, ha indicato aprendo oggi a Cagliari, 1
dicembre giornata mondiale della lotta contro la malattia, il
quinto convegno nazionale dell' Anlaids (associazione nazionale
lotta all' aids). De Lorenzo ha subito detto che l'Italia,
unico paese in Europa, ha una legge che predispone l'
intervento dello stato e che lo stesso presidente della
Repubblica Francesco Cossiga, nel telegramma di augurio al
convegno, ha definito - ha ricordato De Lorenzo - vasto ed
articolato programma di iniziative, varato con tempestivita' e
che si prefigge di affrontare, attraverso interventi specifici e
differenziati, i piu' urgenti risvolti del problema dell' Aids
in Italia. De Lorenzo non ha sottaciuto che ''per altri tre
quattro anni si avranno difficolta' nell' assistenza ai
malati, tuttavia l' organizzazione che si e' predisposta sull'
assistenza domiciliare e' in grado di allentare la pressione di
una malattia che non lascia respiro''. A questo proposito De
Lorenzo ha detto che ''va accellerata l' applicazione della
legge 135 specialmente per quello che riguarda l' assistenza ai
malati''.
''Siamo fortemente preoccupati
della sitauzione che ci troviamo a fronteggiare - ha aggiunto il
ministro - ma non la si deve considerare disperata''. De Lorenzo
a questo propsito ha ricordato i finanziamenti alle regioni per
la ristrutturazione di 2.333 posti letto, per la costruzione di
2.986 nuovi posti letto piu' quelli per i day hospital. ''Tutti
programmi - ha specificato - partiti da maggio scorso e che
dovranno essere realizzati entro tre anni''. Ritornando all'
assistenza domiciliare De Lorenzo ha sottolineato i 2.100 posti
letto resi disponibili ''per evitare l' intasamento degli
ospedali''. Tra l' altro - ha continuato non va trascurato il
sollievo psicologico che i malati hanno nello stare a casa
propria, assistiti sia dal punto di vista medico sia da quello
infermieristico''. Il ministro ha poi messo in evidenza i
finanziamenti per adeguare gli organici dei reparti di malattie
infettive; quelli per i corsi di formazione professionale; i
finanziamenti per le comunita' terapeutiche e per il
volontariato, per i centri di assistenza ai tossicodipendenti e
i finanziamenti ai laboratori di analisi. Dopo aver sottolineato
l' alto rapporto di sicurezza sulle trasfusioni di sangue, De
Lorenzo ha ricordato i finanziamenti alla ricerca che dall' '88
al '90 hanno segnato 46 miliardi mentre per il '91 quelli
stanziati sono 29.
CAGLIARI, 1 DIC - Per quanto riguarda l' informazione
sulla malattia, De Lorenzo ha detto che questa ''non deve ne'
spaventare ne' criminalizzare i comportamenti''. ''Dobbiamo - ha
aggiunto - puntare ai giovani che tra i 18 e i 29 anni
costituiscono il 65 per cento dei casi di Aids nel nostro
Paese''. ''Le campagne varate dal ministero - ha aggiunto ancora
- hanno fatto in modo che l' 80 per cento dei giovani
sappia che cos' e' e come si prende l' Aids ma non basta la
conoscenza, occorre fare opera di prevenzione e su questo tema
punta la campagna informativa in corso''. Il ministro ha poi
confermato la propria contrarieta' all' obbligo del test contro
l' Aids. ''Anche se lo facessimo a tutti quanti - ha detto - non
credo che si potrebbero ottenere i risultati sperati, ma in
molti casi solo emarginazione. La lotta contro l' Aids ha
bisogno di solidarieta', sensibilizzazione e non repressione''.
De Lorenzo a questo proposito ha ricordato ''le incomprensioni''
con il ministero di Grazia e Giustizia per quanto riguarda l'
analisi epidemiologica che la commissione Aids intende compiere
tra i detenuti. ''La legge - ha detto - prevede che nessuno
possa essere sottoposto se non volontariamente al test, se il
direttore generale degli istituti di pena Amato vuol cambiare la
legge lo faccia, ma io mi opporro' a richieste che modifichino
la legge stessa''.