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Conferenza droga
Agora' Agora - 3 dicembre 1991
COMMISSIONE D'INCHIESTA SULLA DIFFUSIONE DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA LEGATA AL TRAFFICO DELLA DROGA NEI PAESI DELLA COMUNITA' EUROPEA
Presidente: David BOWE (Soc., UK)

Riunione del 27 e 28 novembre 1991.

LA REPRESSIONE NON HA RAGGIUNTO IL SUO OBIETTIVO, LA LOTTA ALLA DROGA RICHIEDE L'ELABORAZIONE DI NUOVE POLITICHE

La politica in materia di lotta alla criminalità legata al traffico della droga condotta fino ad oggi non ha raggiunto l'obiettivo di fermare o, almeno, di ridurre la penetrazione della droga all'interno della Comunità Europea. E' necessario individuare nuove politiche, diverse da quelle fondate unicamente sulla repressione.

E' questa la conclusione a cui è pervenuta la commissione d'inchiesta del Parlamento Europeo, dopo 10 mesi di lavoro e dopo una lunga serie di audizioni di esperti e di personalità impegnate a vario titolo nella lotta a questo flagello.

Al momento di votare i circa 180 emendamenti, il rapporto stilato da Patrick COONEY (PPE, Ir) ha subito una radicale trasformazione, tanto che il suo estensore si è visto costretto a votare contro il suo testo. Il documento ha ottenuto 9 voti a favore e 6 contro. Hanno votato a favore: Socialisti, il gruppo per la Sinistra unitaria europea e i Verdi. Hanno votato contro: i Democratici cristiani (PPE), i Liberali e i Democratici europei.

Il possesso di droghe in piccole quantità non è un delitto

I punti più significativi delle raccomandazioni contenute nel rapporto sono i seguenti:

- il possesso di droghe illecite in piccole quantità, per uso personale, non dovrebbe essere considerato un delitto, in modo da non trasformare il tossicomane in delinquente e compromettere così ogni possibilità di una sua integrazione sociale;

- è necessario dare ai tossicomani libero accesso al trattamento e alle siringhe gratuite, ed inoltre far prescrivere loro i farmaci da cliniche abilitate;

- gli sforzi della lotta agli stupefacenti non debbono concentrarsi sui consumatori e sul livello più basso della gerarchia del traffico, ma sulla criminalità internazionale organizzata al massimo livello;

- si raccomanda la presa in carico sanitaria e sociale del tossicomane, a cui va garantita la disponibilità di droghe non alterate, a un determinato dosaggio, al fine di ridurre in tal modo i decessi, la contaminazione dal virus dell'AIDS e la criminalità indotta;

Il rapporto comprende vari capitoli dedicati ai diversi aspetti del fenomeno, quali la produzione della droga, la cooperazione tra le forze di polizia e le dogane, i precursori chimici, i controlli di frontiera, la corruzione degli ambienti politici e l'infiltrazione dei settori economici.

Produzione di droghe

La commissione d'inchiesta raccomanda alla Comunità europea di agire, in accordo con la sua politica di sviluppo e secondo la sua politica estera, per sostenere i governi che intendono dare un colpo d'arresto alla produzione di droghe illecite. Esistono le prove dell'implicazione di uomini politici nel traffico di droga, particolarmente in Pakistan, Birmania, Thailandia, Panama, Suriname, Bolivia.

Anche il caffè...

Il rapporto fornisce inoltre una classificazione delle droghe (illecite e non), che va dalle droghe ultra-pesanti, come l'eroina e il crack, a quelle ultra-leggere, come il tè, il caffè e la cioccolata. Tra questi due estremi si trovano l'hashish, il tabacco e l'alcool, classificati tra le droghe intermedie leggere, l'LSD e le amfetamine, classificate come intermedie pesanti. Da questa classificazione deriva, secondo il rapporto, la necessità di un'unica politica sanitaria per tutte le droghe, indipendentemente dal loro statuto legale.

Creazione di un'Unità Europea d'informazione sulla Droga (UERD)

Al fine di rafforzare la cooperazione tra le forze di polizia e le dogane, il rapporto raccomanda la creazione di una Unità Europea d'Informazione sulla Droga, di cui facciano parte i rappresentanti delle polizie dei vari stati membri, e ufficiali di collegamento di paesi non comunitari. Tale unità dovrà essere sottoposta a un controllo democratico. All'interno di ogni paese membro, bisognerà ugualmente creare un'unità nazionale. Ogni legislazione nazionale dovrà prevedere delle norme per il controllo delle merci.

Gli Stati membri e i paesi candidati ad aderire devono firmare la Convenzione europea di estradizione, allo scopo di limitare il numero dei "rifugi sicuri" per le organizzazioni criminali.

Lotta alla corruzione

Il rapporto constata che la corruzione all'interno dei governi e delle cariche pubbliche (magistratura, polizia) è allo stesso tempo causa ed effetto della diffusione della droga. Si raccomanda una "grande iniziativa" vis-à-vis degli Stati membri, ad esempio approvando una vera e propria "Carta della trasparenza" in materia delle aggiudicazioni e delle nomine alle cariche pubbliche.

Un'attenzione particolare dovrà essere rivolta ai comportamenti dei partiti politici, particolarmente al finanziamento delle campagne elettorali dei candidati e alle candidature. I partiti devono escludere i candidati che abbiano contatti conosciuti o supposti col crimine organizzato o quelli suscettibili di essere corrotti.

I poteri locali e gli organi di governo non devono concedere contratti, licenze o sovvenzioni a società o a individui colpevoli di avere legami provati con organizzazioni criminali.

Il riciclaggio del denaro sporco

La commissione d'inchiesta raccomanda la conclusione di accordi di confisca tra gli Stati al fine di ostacolare la libertà di circolazione dei "riciclatori" di capitali. I delitti fiscali gravi, riguardanti somme eguali o superiori a 50.000 ecu, saranno passibili di estradizione.

Altre raccomandazioni riguardano i "paradisi fiscali e finanziari", allo scopo di promuovere regole di trasparenza, nonché l'instaurazione di un registro delle società di promozione immobiliare, suscettibili di riciclare il denaro della droga.

Prima di procedere al voto finale, vari membri della commissione hanno espresso il proprio rincrescimento per il mancato raggiungimento di un consenso unanime. Quelli contrari al testo emendato lo hanno definito "non realistico e impraticabile". I favorevoli ne hanno sottolineato l'approccio coraggioso al fenomeno "droga", dopo l'evidente fallimento della politica di repressione. L'estensore del rapporto, infine, nel giustificare il proprio voto contrario, ha osservato che il documento contiene proposte inaccettabili come la "depenalizzazione" del possesso e del consumo di droghe in piccole quantità.

Il rapporto sarà sottoposto alla prossima sessione plenaria del Parlamento Europeo, e sarà altresì trasmesso al Consiglio d'Europa, che si riunirà a Maastricht il 9 e 10 dicembre.

Per ulteriori informazioni: Umberto PAGANI - tel. 00.352.4300.2156.

 
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