AVIANO (PORDENONE), 16 Dic - Le prostitute ''di professione'' sarebbero piu' ''sicure'' da rischi di infezione
da Aids di quelle occasionali, secondo un' indagine condotta dal
primario della divisione di oncologia medica e Aids dell'
Istituto di Aviano (Pordenone). Lo studio e' stato condotto tra
Milano, Roma, Napoli, Palermo e Pordenone in collaborazione con
il Comitato dei Diritti civili delle prostitute di Pordenone,
nell' ambito della ricerca Aids dell' Istituto superiore di
Sanita' su un campione di 453 prostitute attive a Lecco, Reggio
Emilia, Pordenone, Udine, Roma, Ravenna e Bologna. Nel campione
sono state individuate 55 sieropositive (il 12 per cento). Delle
123 tossicodipendenti, 49 (il 40 per cento) sono risultate
sieropositive, mentre delle 330 ''professioniste'', solo 6, pari
al 2 per cento. Da quanto emerso dai questionari distribuiti,
emerge poi che le prostitute professionali usano sempre il
preservativo con i clienti, mentre e' poco usato con i propri
partners, tra cui spesso rientrano sieropositivi o persone di
gruppi ''a rischio''. La diffusione dell' infezione da HIV
sarebbe insomma imputabile soprattutto alle prostitute
tossicodipendenti, mentre le altre presenterebbero maggiori
rischi nei rapporti ''non professionali''.