Corriere della sera - luned́ 6 gennaio 1992, pag. 7- Titolo:
I boss colombiani alla conquista dei mercati europei.
I "narcos" scoprono l'eroina.
BOGOTA' - I narcotrafficanti colombiani hanno lanciato una
nuova sfida entrando a forza sul mercato internazionale
dell'eroina. Citando un rapporto confidenziale dei servizi
di spionaggio tedeschi, il settimanale "Der Spiegel" ha
rivelato che i Cartelli colombiani della droga, come quelli
dell'Asia e di altri Stati sudamericani, si sono lanciati
alla conquista del mercato dell'eroina nei Paesi della
Comunità europea.
Nel novembre scorso il Das (i servizi segreti colombiani)
aveva lanciato un vero e proprio Sos al mondo, rivelando che
in un tempo record i trafficanti avevano messo le mani su
almeno 25 mila ettari in 12 dipartimenti del Paese per la
coltivazione del papavero e la produzione di oppio, morfina
ed eroina. Alcuni di questi dipartimenti sono in parte
controllati dalla guerriglia che, in cambio del 10-30 per
cento dei profitti, protegge le culture e i laboratori
clandestini.
Nel 1991 la Colombia ha visto una vera e propria esplosione
della coltivazione del papavero, ammettono gli specialisti.
E le autorità impegnate nella lotta contro la droga
riconoscono che le loro forze, umane e tecniche, sono
"minime" rispetto a una sfida di tale entità.
Presi alla sprovvista da questi sviluppi, decine di agenti
anti-droga colombiani hanno iniziato a seguire corsi di
formazione negli Stati Uniti e in Messico mentre diversi
specialisti americani sono giunti in Colombia per assistere
le autorità locali. I nemici sono sempre gli stessi, in
particolare il Cartello di Caĺ, diretto da Gilberto
Rodriguez Orejuela, che ha soppiantato il cartello di
Medellin dopo la resa nel giugno scorso del boss di
quest'ultimo Pablo Escobar e ha stretto solidi legami con le
mafie asiatica e messicana. Secondo alcuni calcoli, il
passaggio dalla cocaina all'eroina assicurerebbe ai
narcotrafficanti profitti dalle cinque alle dieci volte
superiori.