Roma, 15 GEN - Il test Pcr (reazione polimerasica a
catena, ritenuto da alcuni medici il mezzo efficace per
individuare la presenza del virus dell'Aids anche nell'insidioso
''periodo finestra'') ''non e' applicabile perche' non
attendibile''. Lo ha detto Giuseppe Visco, primario della
Divisione malattie infettive dello Spallanzani di Roma e
componente della Commissione nazionale Aids riferendosi alle
sollecitazioni da parte di alcune associazioni di ematologi e di
politrasfusi sulla possibilita' di utilizzare il test nelle
trasfusioni di sangue per accertare la presenza del virus Hiv
nelle unita' di sangue al fine di evitare l'incognita del
'periodo finestra', cioe' il lasso di tempo che occorre
all'organismo per produrre gli anticorpi contro il virus, segnal
dell'avvenuta infezione. Visco ha precisato che il test ''e'
attualmente utilizzato solo a scopo di ricerca ed avendo una
enorme sensibilita' puo' dare a luogo a risposte false''. ''Il
problema dei costi - ha sottolineato - e' solo iniziale, perche'
se si adottasse in massa, i costi si ridurrebbero; questo
problema ha riguardato anche l'attuale test Elisa'' utilizzato
per per accertare la sieropositivita'. ''Il test Pcr non e'
adottato in nessun paese del mondo - ha concluso - nemmeno in
Usa, dove la Fda (Food and Drug Administration) non lo ha
accettato''.