ATLANTA, 17 GEN - Dall' inizio dell' epidemia
nel 1981, negli Usa sono stati registrati 206.392 casi
di Aids, e 133.232 dei contagiati sono morti. Lo ha detto il
Centro di controllo delle malattie di Atlanta (Georgia, Usa).
La soglia dei 200.000 contagiati e' stata raggiunta - secondo
un rapporto del Centro di Atlanta pubblicato ieri - molto piu'
rapidamente che quella dei 100.000, raggiunta nell' agosto 1989.
Dopo i primi 100.000 contagiati, la malattia ha colpito in
proporzione piu' eterosessuali, piu' donne, piu' neri, ma meno
omosessuali, mentre per i tossicomani non ci sono state
variazioni di rilievo.
Secondo questo studio, il sette per cento degli ultimi
100.000 malati registrati e' stata contagiata per via
etrosessuale, una proporzione ancora piccola ma in aumento del
44 per cento in rapporto ai primi 100.000 malati.
Le donne malate sono state il 12 per cento (erano il nove per
cento prima dell' agosto 1989), i neri il 31 per cento (erano il
27 per cento). I latino americano sono passati dal 15 al 17 per
cento. Gli omosessuali rappresentano ancora il gruppo piu' a
rischio, con il 55 per cento del totale dei malati fra il 1989 e
il 1992, ma fra il 1981 e il 1989 erano il 61 per cento. La
proporzione dei tossicomani e' rimasta intorno al 20 per cento.
Secondo il Centro di Atlanta, infine, entro 26 mesi sara'
raggiunta la soglia di 300.000 malati.
Fonte - (ANSA-AFP).