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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 21 gennaio 1992
Referendum droga.

Rispondo subito al testo 1032 di Andrea Cavalieri sul referendum droga.

Caro Andrea, non torno sulle nostre valutazioni dell'iniziativa perché vedo che non coincidono e dunque è sterile continuare a polemizzare.

Concordo pienamente con te quando sottolinei la latitanza di tutte quelle forze che all'inizio della campagna avevano annunciato la loro adesione e il loro impegno (e quando io parlavo eravamo appunto all'inizio: va bene, ho peccato di eccesso di fiducia - ingenuità? - ma ti assicuro che anche nelle ultime settimane importanti esponenti del PDS sentiti personalmente avevano giurato sull'impegno del loro partito).

E concordo assolutamente con te suul'impegno straordinario e incredibile di molti militanti radicali che poi magari non hanno avuto il riconoscimento che meritavano (non per farne degli "eroi del lavoro", ma perché è giusto).

Dove però sono in netto dissenso con te è quando affermi che il Cora avrebbe abbandonato l'idea vincente della lotta antiproibizionista per ripiegarsi sull'atteggiamento pietistico del PDS. Ma dovel'hai visto? Basta solo che tu ti riascolti gli ultimi interventi di Taradash per sentire l'esatto contrario di quanto tu affermi. Che poi a livello locale gli eletti antiproibizionisti si facciano promotori di iniziative "low profile" si tratta solo della naturale conseguenza di una battaglia che si muove a 360 gradi, mantenendo la legalizzazione come obiettivo primario e nel contempo agendo in quell'ottica di "riduzione del danno", che intende comunque ridurre i danni del proibizionismo che tutti subiamo quotidianamente, consumatori di droghe illegali e no (cittadini, comunque, tutti).

Lo stesso dicasi per ciò che riguarda i contatti con le forze politiche e sociali: è, se non sbaglio, del metodo radicale di non chiudere mai la porta in faccia a nessuno e di convergere sulle cose da fare, senza pregiudizi sulle rispettive ideologie.

Perché l'andare alla consultazione dovrebbe essere una jattura? Fra un'anno e mezzo saranno tre anni di applicazione della 162 e i dati sul suo fallimento saranno sotto gli occhi di tutti. Epurtroppo si sarà realizzata quella tua "cinica" (ma il cinismo è quello dei sostenitori della legge) idea di far andare la legge proibizionista fini in fondo, fino a farla scoppiare come un bubbone.

A presto.

ps: referendum a parte, spero che in questo settore ci sia più dibattito di quello che si è visto in questi ultimi tempi. Non me ne voglia Massimiliano, ma ultimamanete più che una Conferenza Droga pare di stare in un Archivio Droga&Aids (fermo restando che le notizia inserite da Massimiliano sono molto spesso interessanti e utili).

 
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