ROMA, 23 GEN - Il solo fatto di essere sieropositivo
al virus dell' Aids senza avere sintomi o alterazioni
immunologiche non puo' impedire agli atleti l' attivita'
sportiva ed essere motivo di non idoneita' agonistica. E' quanto
ha dichiarato oggi a Roma Elio Guzzanti, vicepresidente della
commissione nazionale Aids durante il corso di formazione per i
medici sportivi delle federazioni. Al corso, organizzato dall'
Istituto superiore di sanita', hanno preso parte 24 delle 38
federazioni italiane. ''Il soggetto sieropositivo - ha spiegato
Guzzanti - non e' in una condizione di malattia. Se all' esame
medico-clinico non mostra segni particolari e il suo stato delle
difese immunitarie (parametri biologici come il rapporto tra i
linfocidi cd4 e cd8) e' normale, non esistono per lui motivi
di esclusione dalla pratica sportiva. Certo - ha proseguito
Guzzanti - essendo il sieropositivo una persona con una
immunita' che va cambiando nel tempo, deve essere avvertito dal
suo medico che lo sforzo fisico e lo stress protratto possono
procurargli difficolta'. Ma il medico ha il compito di
suggerire; e' l' atleta che agisce di conseguenza''. All'
incontro e' stato proposto di allestire un libretto per medici,
atleti, massaggiatori e tecnici che parteciperanno alle prossime
olimpiadi di Barcellona con le linee guida di comportamento per
evitare rischi di trasmissione dell' infezione.