La notizia che Sendero Luminoso è implicato nel traffico clandestino di coca non è una novità (forse è la prima volta che un ex-appartenente all'organizzazione lo conferma). Era prevedibile non solo per ragioni di "contiguità" geografico-sociale (mi si passi l'espressione) tra "senderisti" e produttori e trafficanti di coca e cocaina ad ogni livello, ma soprattutto perché, è noto, il narcotraffico rende e la guerriglia costa.
Quando finalmente la "questione droga" verrà affrontata fuori dagli schemi deformanti del moralismo e si comincerà a considerarla anche, se non soprattutto, una fondamentale questione politico-economica, probabilmente i mass-media la smetteranno di far finta di meravigliarsi scoprendo che la mafia della droga investe in borsa, acquista titoli di stato, controlla banche e finanziarie e in definitiva si comporta come un qualunque operatore economico, solo al di fuori di ogni regola e di ogni controllo.