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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 25 gennaio 1992
Giovedì 23 gennaio scorso, a Samarcanda erano presenti l'on. Silvio Lega della Dc, l'on. Massimo D'Alema del Pds, una rappresentanza di poliziotti, una di Carabinieri (tra cui il colonnello Pappalardo, prossimo onorevole, bel campione di demagogo con stellette - ma questa è un'altra storia), un gruppo di cittadini di San Vito dei Normanni, Puglia.
Ad un certo punto Michele Santoro, ha chiesto agli ospiti: "Come mai, i mafiosi pugliesi, che tutto sommato erano fino a ieri quattro straccioni, inferiori persino alla camorra di Cutolo, nel giro di poco tempo sono stati capaci di diventare un'organizzazione criminale potente e temibile, al pari della mafia siciliana o della 'ndrangheta calabrese ?" (a proposito: la domanda poteva essere fatta uguale uguale proprio in riferimento alla 'ndrangheta).

E' sconcertante, ma NESSUNO dei presenti ha attribuito una tale "evoluzione" al vertiginoso arricchimento prodotto dal traffico clandestino di droga.

NESSUNO, e tanto meno il conduttore Santoro, ha suggerito la risposta più semplice che stava lì, pronta, magari per giustificare la legge Jervolino-Vassalli, l'attacco alla legge Gozzini, la superprocura, la Dia e quant'altro. NESSUNO ha nemmeno per sbaglio menzionato il traffico di droga. E dire che non mancano rapporti (ufficiali) che queste cose le dicono a chiare lettere, suffragate da fatti e cifre.

"Agghiacciante", è l'unico commento che mi sento di fare.

 
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