ROMA, 25 GEN - La creazione di un ''fondo'' di venti
miliardi per indennizzare i contagiati da Aids per trasfusioni,
prevista da un disegno di legge del ministro della Sanita'
Frandesco De Lorenzo, rappresenta un ''autogol delle istituzioni
che sono, cosi', costrette ad ammettere i propri colpevoli
ritardi nel rendere obbligatori i test sul sangue da
trasfondere''. Lo ha affermato il presidente dell'Associazione
Politrasfusi (Api) Angelo Magrini, ricordando che in Italia,
l'obbligatorieta' dei controlli sul sangue e' stata introdotta
nel 1988, mentre ''gia' dal 1983 la Comunita' europea aveva
raccomandato agli Stati membri di sviluppare interventi a favore
dell'autosufficienza del sangue e, tra i messaggi da comunicare
obbligatoriamente al pubblico, aveva indicato la possibilita' di
contrarre, attraverso le trasfusioni, l'Aids e l'epatite C''.
''I politrasfusi chiedono quindi - ha aggiunto Magrini - la
retroattivita' degli indennizzi a partire dal 1983 e la
reversibilita' degli importi ai familiari'', pur ribadendo che
''comunque, i 50 milioni proposti dal ministro come risarcimento
in caso di morte della persona contagiata rappresentano un
ulteriore atto di disprezzo per queste che sono delle vittime
innocenti dello Stato''.