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Conferenza droga
Pezzilli Dora - 23 febbraio 1992
neanch'io capisco bene tutta questa ideologia sulle siringhe autobloccanti, per me le siringhe come i guanti sterili, i contraccettivi meccanici, i cosmetici o la vasellina, devono essere venduti in un normale supermercato.Prevenzione significa essenzialmente piu' disponibilita' sia di mezzi di indagini, (vedi schermografia di massa nelle scuole) sia di mezzi preventivi a livello di massa.Un esempio per tutti: il giorno in cui, il pap-test, (esame di Papanicolau) sara' possibile effettuarlo, non solo nell'ambulatorio privato, ma come in alcuni stati americani, sia dal medico, che dall'ostetrica di paese, che nel poliambulatorio adiacente il drug-store, noi diminuiremo senza dubbio l'incidenza dei tumori a carico dell'apparato genitale femminile negli stadi tumorali avanzati.Il medesimo esempio si riscontra, nella prevenzione del diabete; la commercializzazione dei sistemi autonomi di indagine nelle farmacie consente quantomeno la messa in luce di eventuali stati patologici in soggetti che avrebbero impiegato
molto piu' tempo ad arrivare ai centri antidiabetici.Nella prevenzione il problema non e' "curare", bensi' "riconoscere" al piu' presto un fatto patologico.Il processo di riconoscimento della malattia perche' abbia successo deve tener conto dei fenomeni legati alla psichiatria sociale,all'informazione di massa, e al generale processo di rimozione che ogni individuo attua prima di tutto nei confronti di se stesso,come "oggetto" di malattia.Il processo di fobia collettiva,che in questi anni si e' venuto a creare nelle masse rispetto all'AIDS, paradossalmente, non migliora la situazione, ma la aggrava.La sindrome dello struzzo, e' storicamente piu' presente nei periodi di "alto timore di contagio", che in quelli dove apparentemente una civilta' "crede" di essere sana.Tanto per cambiare "plus ca change, e plus c'est la meme chose", scusate la mancanza di punteggiatura;Quindi il problema, non e' quello di inseguire i tossicodipendenti o piu' in generale i cittadini, proponendo loro soluzioni diverseal fine di pr

oteggerli dal contagio, ma di offrire loro mezzi a strumenti affinche' autonomamente possano superare, prima di tutto "l'idea", di essere esclusi, dal contagio;questo processo di acquisizione di "coscienza" della malattia, non passa e non passera' mai attraverso proposte coercitive, la prevenzione, per sua definizione e' nelle mani del soggetto.Solo se non si spaventa troppo, solo se puo' sentirsi autonomo nella scelta, potremo raggiungerlo.Grazie .Dora

 
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