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Conferenza droga
Fiorenzi Massimiliano - 1 febbraio 1993
SCHEDA TECNICA DI : ANTAXONE

DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITA': Antaxone.

COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA

Capsule da 10 mg. Una capsula contiene: principio attivo:

naltrexone cloridrato mg 10. Eccìpienti: lattosio mg 136,

magnesio stearato mg 4. Capsula contenitrice: gelatina mg 34,

titanio biossido (E 171 ) mg 0,9, ferro ossido giallo (E 172)

mg 0,3, eritrosina (E 127) mg 0,003.

Capsule da 50 mg. Una capsula contiene: prìncipio attivo:

naltrexone cloridrato mg 50. Eccipienti: lattosio mg 96,

magnesio stearato mg 4. Capsula contenitrice: gelatina mg 34,

titanio biossido (E 171 ) mg 0,8, indigotina (E 132) mg 0,01.

FORMA FARMACEUTICA

Capsule.

PROPRIETA FARMACOLOGICHE E TOSSICOLOGICHE ED ELEMENTI DI

FARMACOCINETICA

Proprietà farmacologiche

ANTAXONE (naltrexone cloridrato) è un antagonista puro degli

oppiacei. E' un composto di sintesi congenere

dell'ossimorfone, ed è quindi, tecnicamente, un derivato della

tebaina. Non ha tuttavia proprietà di agonìsta oppiaceo. La

struttura del naltrexone si dìstingue da quella

dell'ossimorfone in quanto il gruppo metilico sull'atomo di

azoto è sostituito da un gruppo ciclopropilmetilico. Attenua

considerevolmente, o blocca completamente in maniera

reversibile, gli effetti soggettivi degli oppiacei

somministrati per via endovenosa. [(In questo contesto il

termine oppiaceo viene usato per descrivere 1) i classici

agonisti morfinosimili 2) gli analgesici che possiedono

un'attività agonista e antagonista (per esempio, butorfanolo,

nalbufina e pentazocina)]. Se somministrato cronicamente in

associazione con la morfina, ANTAXONE blocca la dipendenza

fisica da morfina e presumibilmente da altri oppiacei.

ANTAXONE non possiede praticamente altre azioni intrinseche

oltre alle proprietà bloccanti nei confronti degli oppiacei.

Provoca tuttavia una certa costrizione pupillare, attraverso

un meccanismo che resta da chiarire. La somministrazione di

ANTAXONE non provoca fenomeni ne di tolleranza nè di

dipendenza. Nei soggetti fisicamente dipendenti dagli

oppiacei, ANTAXONE induce la sindrome di astinenza. Gli studi

clinici indicano che 50 mg di ANTAXONE possono bloccare gli

effetti farmacologici di 25 mg di eroina, somministrata per

via endovenosa, per period i anche di ventiquattr'ore. Altri

dati sembrano indicare che raddoppiando la dose d i ANTAXONE

si ottiene un blocco per 48 ore, e triplicando la dose di

ANTAXONE si ha un blocco per circa 72 ore.

Anche se il meccanismo d'azione non è ancora completamente

chiarito, tutti i dati sembrano indicare che ANTAXONE blocchi

gli effetti degli oppiacei attraverso un legame competitivo

(con meccanismo analogo alle inibizìoni

enzimatico-competitive) a livello dei recettori degli

oppiacei. Di conseguenza il blocco prodotto è potenzialmente

superabile.

Proprieta' tossicologiche

Nel topo la DL50 è di 180 24 mg/Kg per via endovenosa, di

570 19 mg / g per via sottocutanea, di 1100 96 mg /Kg per

via orale; nel ratto la DL50 è di 1930 338 mg/Kg per via

sottocutanea e di 1450 265 mg /Kg per via orale; nel cane la

DL50o è di 200 mg/Kg per via sottocutanea.

La somministrazione per via orale per 90 giorni a tre gruppi

di 50 ratti di 35, 70 e 560 mg/Kg non ha evidenziato effetti

tossici.

Non sono state inoltre rilevate alterazioni della fertilità e

effetti teratogenetici nei ratti dopo somministrazione per via

orale di 10, 30 e 100 mg/Kg/giorno e nei conigli dopo

somministrazione per via orale di 20, 60 e 200 mg/Kg/giorno.

Elementi di farmacocinetica

Dopo somministrazione per via orale, ANTAXONE è sottoposto ad

un esteso metabolismo epatico (sua principale via metabolica)

di "primo passaggio": il 95% circa del farmaco viene

convertito in svariati metaboliti.

Si ritiene che il metabolita principale, il 6- -naltrexolo,

sia un antagonista puro come ANTAXONE e possa contribuire al

blocco farmacologico dei recettori oppiacei.

Il 2-idrossi-3-metossi-6- -naltrexolo è un metabolita

secondario. ANTAXONE e i suoi metaboliti sono anche coniugati

e danno così luogo alla formazione di altri prodotti

metabolici. ANTAXONE e i suoi metaboliti sono escreti

essenzialmente dal rene, mentre l'escrezione fecale resta una

via di eliminazione minore.

L'escrezione urinaria di ANTAXONE non modificato rappresenta

meno dell'1% di una dose orale; l'escrezione attraverso la via

urinaria del 6- -naltrexolo non modificato e coniugato

rappresenta circa il 38% di una dose orale. Il profilo

farmacocinetico di ANTAXONE suggerisce che ANTAXONE e i suoi

metaboliti subiscano un passaggio enteroepatico.

Il tempo necessario per raggiungere la concentrazione massima

(Tmax) è di un'ora sia per ANTAXONE che per il 6- -naltrexolo.

l valori medì di emivìta (T-1/2) per ANTAXONE e per il

6- -naltrexolo sono di 3,9 ore e di 12,9 ore rispettivamente.

L'emivita media (T-1/2) e il tempo di concentrazione massima

(Tmax) per ANTAXONE e per il 6- -naltrexolo sono indipendenti

dalla dose. ANTAXONE non si accumula in caso di dosaggio

cronico. Come prevedibile, tenuto conto della maggior durata

della sua emivita, i livelli plasmatici del 6- -naltrexolo

aumentano del 40% durante la somministrazione cronica di

ANTAXONE.

INFORMAZIONI CLINICHE

Indicazioni terapeutiche

ANTAXON E consente di bloccare gli effetti farmacologici degli

oppiacei somministrati per via esogena, favorendo così il

mantenimento della non dipendenza da oppiacei in individui

disintossicati ex-tossicodipendenti. Non esistono dati che

dimostrino un indiscutibile effetto benefico di ANTAXONE sui

tassi di recidiva fra individui disintossicati e

precedentemente dipendenti da oppiacei.

Controindicazioni

ANTAXONE è controindicato in:

1) Pazienti che assumono analgesici oppiacei.

2) Pazienti dipendenti da oppiacei.

3) Pazienti in crisì di astinenza da oppiacei (v. Avvertenze).

4) Qualsiasi individuo che non abbia superato il test del

naloxone - NARCAN. (v. Posologia e somministrazione);

5) Qualsiasi individuo che presenti un reperto urinario

positivo per gli oppiacei.

6) Qualsiasi individuo con anamnesi di sensibilità ad

ANTAXONE. Non è stata accertata l'eventuale sensibilità

crociata con il naloxone o altri oppiacei fenantrenici.

7) Qualsiasi individuo con epatite acuta o insufficierza

epatica.

Effetti indesiderati (frequenza e gravità)

Estesi studi clinici finalizzati per la valutazione

dell'impiego di ANTAXONE in individui disintossicati (in

precedenza tossicodipendenti da sostanze oppiacee) non sono

riusciti ad individuare alcun grave effetto indesiderabile in

relazione all'uso di ANTAXONE. Altri studi controllati verso

placebo, che prevedevano la somministrazione di ANTAXONE a

dosi cinque volte superiore fino a 300 Mg al giorno) a quelle

raccomandate per bloccare i recettori degli oppiacei, hanno

dimostrato che ANTAXONE provoca lesioni epatocellulari in

buona parte dei pazientì sottoposti a tali dosi elevate (v.

Avvertenze e Precauzioni d'uso: Analisi di laboratorio).

Oftre a questa segnalazione, non esistono tuttavia prove che

consentano di identificare ANTAXONE, (somministrato a

qualsiasi dose) come causa di specifici rilevanti effetti

indesiderati in pazienti disintossicati. E' invece essenziale

sottolineare che ANTAXONE può precipitare, o aggravare, i

segni e i sintomi di astinenza in ogni individuo non

completamente dìsintossicato.

ANTAXONE, somministrato alle dosi raccomandate per produrre il

blocco dei recettori degli oppiacei, non sembra essere causa

di alcuno dei numerosi fenomeni negativi e delle alterazioni

nei valori degli esami di laboratorio, comprese le anomalie

della funzione epatica, osservate nel corso di lavori clinici

che comprendevano individui con anamnesi di abuso sia di

alcool che di altre sostanze. In uno studio, controllato verso

placebo, tendente a determinare gli effetti del blocco dei

recettori oppiacei sull'incidenza i recidiva nell'abuso di

droga, gli effetti indesiderabili osservati (e le anomalie

riscontrate in laboratorio) si sono manifestati all'incirca

con eguale frequenza fra i soggetti trattati con ANTAXONE e

quelli trattati con placebo.

In tutti gli studi aperti, i fenomeni indesiderabili osservati

(per esempio linfocitosi, aumenti delle transaminasi, disturbi

gastrointestinali), si sono manifestati con un'incidenza che

si sarebbe potuta rìscontrare prevedibilmente in qualsiasi

altra popolazìone non trattata con ANTAXONE. Questa ipotesi è

supportata dal fatto che molte delle anomalie individuate, nel

corso dei lavori clinici, erano presenti già all'inizio dello

studio. In alcuni casi invece certe anomalie iniziali, tra le

quali le transaminasi elevate, sono migliorate o sono

ritornate ai valorì normali durante il trattamento con

ANTAXONE.

Riassumendo, fra le persone disintossicate, la

somministrazione di ANTAXONE alla dose raccomandata non ha

dato luogo alla presumibile sequela di gravi effetti negativi

o indesiderabili. Tuttavia, come già accennato in precedenza,

in alcuni soggetti dediti all'uso di oppiacei, ANTAXONE può

provocare reazioni gravi (v. Controindicazioni, Avvertenze,

Posologia e somministrazione).

Effetti collaterali, non a carico delle cellule epatiche,

evidenziati nel corso di tests clinici. Le seguenti reazioni

negative sono state riferite sia all'inizio della terapia che

durante il periodo di somministrazione di ANTAXONE con un

tasso di incidenza superiore al 10%: disturbi del sonno,

ansietà, nervosismo, crampi/dolori addominali, nausea e/o

vomito, astenia, dolori muscolari e alle articolazionì,

cefafea.

I seguenti effetti collaterali si sono riscontrati con

un'incidenza inferiore al 10%: inappetenza, diarrea, stipsi,

sete eccessiva, irrequietezza, stato di prostrazione,

irritabilità, vertigini, eritema, eiaculazione ritardata,

diminuzione della potenza sessuale e brividi.

I seguenti fenomeni si sono verificati in meno dell'1% dei

soggetti trattati.

* Respiratori: congestione nasale, prurito, rinorrea,

starnuti, gola secca, flegma o muco in eccesso, sinusiti,

respiro pesante, raucedine, tosse, respiro affannoso.

* Cardiovascolari: epistassi, flebite, edema, aumento della

pressione arteriosa, alterazioni non specifiche dell'ECG,

palpitazioni, tachicardia.

* Gastrointestinali: meteorismo, emorroidi, ulcerazioni.

* Muscolo-scheletrici: dolori alle spalle, alle gambe o alle

ginocchia, tremori, contranure.

* Genitourinari: aumentata frequenza o disturbi della

minzione; aumento o diminuzione della libido.

* Dermatologici: cute untuosa, acne, piede d'atleta, geloni,

alopecia.

* Psichiatrici: depressione, paranoia, affaticamento,

agitazione, confusione, disorientamento, allucinazioni,

incubi, brutti sogni.

* Occhi e orecchie: visione offuscata, senso dì bruciore agli

occhi, fotofobia, gonfiore, dolorabilità, affaticabilità,

orecchie "tappate", doloranti, tinnitus.

* Generali: aumento dell'appetito, perdita di peso, aumento di

peso, sbadigli, sonnolenza, febbre, secchezza delle fauci,

testa "pesante", dolori inguinali, gonfiore ghiandolare,

dolori "lateralizzati", estremità fredde, vampate di calore.

* Esami di laboratorio: ad eccezione delle alterazioni nei

tests di funzionalitá epatica (v. Awertenze, Precauzioni,

ecc.), i risultati degli esami di laboratorio, così come i

dati raccolti sulle reazioni indesiderate non hanno

evidenziato modelli di anomalie attribuibilì al

trattamento con ANTAXONE.

Negli studi effettuati per valutare la capacità di ANTAXONE di

bloccare i recettori degli oppiacei, le due categorie di

anomalie più frequenti sono risultate essere le alterazioni

della funzionalità epatica e la linfocitosi.

Come osservato in precedenza, queste anomalie sono frequenti

nelle popolazioni di alcoolisti e di drogati che assumono la

sostanza oppiacea per via parenterale. Così come nel caso

degli effetti collaterali descritti più sopra, buona parte dei

pazienti presentavano anomalie agli esami di laboratorio già

all'inizio, e ciò confermerebbe la conclusione che le anomalie

osservate non sono attribuibili all'ANTAXONE.

E' stato riferito un caso dì porpora idiopatica

trombocitopenica in un paziente che era probabilmente

diventato sensibile all'ANTAXONE nel corso di un precedente

trattamento. Il paziente è guarito senza alcun postumo dopo

che è stata interrotta la somministrazione di ANTAXONE ed è

stata instaurata una idonea terapia cortisonica.

Tossicodipendenza e abuso di droga. ANTAXONE è un antagonista

puro degli oppiacei. Non induce dipendenzafisica o

psicologica.

Non si conoscono casi di tolleranza all'effetto antagonista

sugli oppiacei.

Speciali precauzioni d'uso

Come intervenire quando è necessario superare il blocco da

ANTAXONE.

In una situazione d'emergenza che richieda analgesia

inducibìle soltanto con oppiacei, la quantità di oppiacei

necessaria potrà essere superiore alla norma e pertanto la

depressione respiratoria che ne conseguirà potrà essere più

profonda e più prolungata.

I lavori clinici controllati non hanno consentito la messa a

punto di alcun metodo per rendere reversibile l'eventuale

sovradosaggio indotto. Di conseguenza, in tali circostanze si

dovrà preferire un analgesico ad azione rapida che minimizzi

la depressione respiratoria. La quantità di analgesico

sommìnistrato dovrà essere calcolata in funzione delle

necessità del singolo paziente.

Possono inoltre verificarsi effetti collaterali non mediati

dal recettore per gli oppiacei (per esempio, edema facciale,

prurito, eritema generalizzato) probabilmente attribuibili a

liberazione di istamina.

Indipendentemente dal farmaco prescelto per far regredire il

blocco indotto da ANTAXONE, il paziente dovrebbe essere

seguito attentamente da personale addestrato e in ambiente

ospedaliero.

INFORMAZIONI AI PAZIENTI :

E' consigliabile che il medico fornisca le seguenti

informazionì ai pazienti a cui prescrive ANTAXONE: "Le ho

prescritto ANTAXONE (naltrexone) nell'ambito della terapia

globale per il trattamento della sua farmacodipendenza.

Dovrebbe portare con sè un documento che segnali al personale

medìco il fatto che leì sta seguendo una terapia con ANTAXONE.

Il suo medico le potrà fornire un tesserino che potrà servirle

a questo scopo.

Se porterà con sè tale tesserino, avrà la sicurezza di venire

curato adeguatamente in caso d'urgenza. Se avrà bisogno di

cure mediche, non dimentichi di informare il medico curante

che sta seguendo una terapia con ANTAXONE.

Per l'assunzione di ANTAXONE dovrà attenersi alle istruzioni

del suo medico. Se cercherà di auto-somministrarsi eroina o

qualsiasi altra droga oppiacea, in piccole dosi, non risentirà

alcun eUetto euforizzante. Ma - e questo è molto importante -

se cercherà di auto-somministrarsi dosi elevate di eroìna o di

qualsiasi altro narcotico, potrà morire o subirne un grave

danno, per esempio entrare in coma".

TESTS DI LABORATORIO :

Prima di iniziare una terapia con ANTAXONE, e in seguito

periodicamente, si dovranno eseguire analisi di laboratorio

per individuare eventuali lesioni epatiche (v. capitolo delle

AweHenze sulla Epatotossicità).

E' fondamentale sottoporre periodicamente i pazienti ad idonee

analisì cliniche dopo l'inizio della terapia per individuare

il più precocemente possibile un eventuale danno epatico

indotto da ANTAXONE. Durante i primi sei mesi si raccomandano

esami mensili, con l'impiego degli idonei tests per

l'identificazione di eventuali danni epatici. In seguito ci si

aUiderà al giudizio clinico per stabilire la frequenza dei

controlli di laboratorio. I tests di laboratorio che si

potranno utilizzare per l'isolamento e l'identificazione della

morfina, del metadone e della chinina nelle urine e con i

quali l'ANTAXONE non interferisce, includono i metodi di

cromatografia gas-liquida, quella su strato sottile e quella

liquida ad alta pressione (HPLC).

USO IN CASO DI GRAVIDANZA E DI ALLATTAMENTO :

Non sono riportatì studi adeguati e ben controllati sulle

donne in stato dì gravidanza.

ANTAXONE dovrebbe essere usato in gravidanza soltanto quando

il beneficio atteso giustifica il potenziale rischio per il

feto.

Doglie e parto: Non è stato accertato se ANTAXONE influisca o

meno sulla durata del parto.

Allattamento: Non è noto se ANTAXONE sia escreto o meno

attraverso il latte materno. Tuttavia, poichè molti farmaci

sono escreti attraverso ìl lake, si dovrebbe so ministrare

con prudenza il farmaco alle madri che allattano.

INTERAZIONI MEDICAMENTOSE ED ALTRE

Interazione con prodotti contenenti narcotici. I pazienti

trattatì con ANTAXONE potrebbero non trarre vantaggio da

farmaci contenenti oppiacei, come preparati contro la tosse e

il raffreddore, antidiarroici e analgesici. Pertanto,

quando possibile, si dovrà ricorrere a farmaci alternativi

privi di oppiacei.

POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE PER ADULTI E QUALORA

NECESSARIO NEI BAMBINI

Adulti:

Il trattamento con ANTAXONE andrà inìziato nei centri clinici

specializzatì nel trattamento della tossicodipendenza e andrà

poi proseguito sotto lo stretto controllo dei medici addetti a

tali centri.

Inizio della terapia con ANTAXONE. NON INIZIARE NESSUNA

TERAPIA FINO A CHE IL TEST DEL NALOXONE NON RISULTERA

NEGATIVO. Quando si inizia una terapia con ANTAXONE ci si

dovrà attenere alle seguenti istruzioni :

1. Non si dovrà iniziare ìl trattamento fino a che il

paziente non si sarà astenuto da assumere stupefacenti per

7-10 giorni. Le dichiarazioni del pazìente che sostiene di

essersi astenuto dall'uso di oppiacei dovranno essere

verificate mediante l'analisi delle urine. Il paziente non

dovrà presentare sintomatologia da astinenza, nè riferire

sintomi da crisi di astinenza.

2. Si dovrà sottoporre il paziente ad un test del

naloxone-NARCAN. Se dopo tale prova si osservassero ancora

segni di astinenza, si dovrà rinunciare al trattamento con

ANTAXONE. Il test del naloxone può essere ripetuto dopo 24

ore.

3. Il trattamento dovrà iniziare con cautela, aumentando

lentamente la dose di ANTAXONE somministrata. Lo si potrà fare

somministrando inizialmente 20 mg di ANTAXONE e tenendo quindi

il paziente sotto osservazione per un'ora. Se non si

verificheranno segni di astinenza, si potrà somministrare al

paziente il resto della dose giornaliera.

Il test naloxone-NARCAN non deve essere eseguito su pazienti

che presentano segni o sintomi di astinenza da oppiacei, nè su

pazienti le cui urine contengano oppiacei.

Terapia di mantenimento. Dopo che il pazìente ha superato la

fase di induzione con ANTAXONE, saranno sufficienti 50 mg ogni

24 ore per manten8re un blocco clinico adeguato dell'azione

degli oppiaGei somministrati per via pareterale (cioe' questa

dosse blocchera' l'effetto di un bolo di 25 mg di eroina

iniettata per via endovenosa). In alternativa si potrà

ricorrere ad una posologia piú flessibile. In questo modo si

potrà somministrare ai pazienti 50 mg di ANTAXONE durante i

primi 5 giorni della settimana e una dose di 100 mg il

sabato. Oppure i pazienti potranno ricevere 100 mg a

giorni alterni o anche 150 mg un giorno su tre.

Benchè il grado di blocco degli oppiacei possa risultare

relativamente ridotto dall'uso di dosi più elevate a

intervalli più distanziati, la somministrazione ogni 48-72 ore

potrebbe migliorare l'accettazione da parte del paziente.

Alcuni studi clinici pubblicati in letteratura hanno

utilizzato la seguente posologia: 100 mg il lunedì, 100 mg il

mercoledì e 150 mg il venerdì. Questa posologia si è

dimostrata accettabile per molti pazienti che sono rìusciti a

mantenersi in stato di disassuefazione per tempi adeguati.

Bambini:

Non è stato stabilito se ANTAXONE possa essere somministrato

senza rischi a soggetti minori di 18 anni.

SOVRADOSAGGIO (sintomi, soccorsi d'urgenza, antidoti)

Come intervenire quando ANTAXONE provoca accidentalmente una

crisi di astinenza.

Sono stati riferiti casi di gravi sindromi di astinenza

provocate da ingestione accidentale di ANTAXONE in individui

tossicodipendenti da oppiacei. I sintomi sono generalmente

comparsi entro cinque minuti dall'assunzione di ANTAXONE e

sono durati in alcuni casi fino a 48 ore. Si sono manifestate

alterazioni dello stato mentale, come confusione, sonnolenza e

allucinazioni visive. Per compensare le perdite idriche dovute

a vomito e diarrea, si è resa necessaria la somministrazione

di fluidi per via endovenosa. In tutti i casi i pazienti sono

stati seguiti attentamente ed è stata instaurata una idonea

terapia per far fronte alle esigenze individuali.

Sovradosaggio. Non esistono esperienze cliniche di

sovradosaggio di ANTAXONE nell'uomo. Uno specifico studio con

soggetti che avevano ricevuto 800 mg al giorno di ANTAXONE per

un massimo di una settimana non ha mostrato alcun segno di

tossicità.

Trattamento del sovradosaggio. In caso di sovradosaggio è

consigliabile contattare un centro antiveleni per ottenere le

informazioni più aggiornate disponibili.

Considerato che per il momento non si ha alcuna esperienza nel

trattamento di casi di sovradosaggio da ANTAXONE,

Avvertenze

Epatotossicità. Dosi elevate o prolungate di ANTAXONE possono

provocare lesioni epatocellulari. Prima di prescrivere una

terapia con ANTAXONE, il medico dovrà valutare la presenza di

lesioni o malattie epatiche subcliniche (v.Precauzioni: test

di laboratorio).

ANTAXONE è controindicato nelle epatiti acute o nelle

insufficienze epatiche, ma anche nei pazienti con malattia

epatica meno grave, o la cui anamnesi presenti episodi recenti

di malattia epatica, l'opportunità della sua utilizzazione

deve essere considerata con una estrema cautela in

considerazione della sua potenziale epatotossicità.

La prova della epatotossicità di ANTAXONE non è stata

evidenziata nel corso di specifici studi che prevedevano

l'impiego del prodotto alle dosi raccomandate per il blocco

degli oppiacei, e nei quali i cambiamenti dei livelli sierici

degli enzimi epatici osservati erano simili a quelli presenti

a livello di base nella popolazione studiata.

Tuttavia il margine di separazione tra le dosi epatotossiche e

quelle apparentemente sicure sembra essere di cinque volte o

meno.

Le prove della potenziale epatotossicità di ANTAXONE

provengono essenzialmente da uno studio controllato, con

placebo, nel corso del quale ANTAXONE è stato somministrato in

soggetti obesi a dosi circa cinque volte superiori a quelle

raccomandate per il blocco dei recettori degli oppiacei (300

mg pro die).

Cinque dei 26 pazienti trattati con ANTAXONE nel corso di

questo studio, hanno presentato aumenti della transaminasi

sierica (con valori massimi della SGPT da 121 fino a ben 532;

ovvero da 3 a 19 volte i loro valori basali) dopo tre-otto

settimane di trattamento. Sebbene i pazienti in questione

fossero in genere clinicamente asintomatici, e i livelli di

transaminasi di tutti ì pazienti per i quali è stato possibile

ottenere un controllo ritornavano (o si riavvicìnavano) ai

valori di base nel giro di qualche settimana, la non

insorgenza di analoghi aumenti della transaminasi in alcuno

dei 24 pazienti trattati con placebo nel corso dello stesso

studio, è una prova convincente del fatto che ANTAXONE è

direttamente epatotossico (e non, per esempio, causa di una

reazione idiosincrasica). Questa conclusione sembra trovare

conferma anche nei risultati di altri studi controllati verso

placebo nei quali, la somministrazione di dosi di ANTAXONE da

una a due volte superiori alle dosi raccomandate per il blocco

degli oppiacei, ha chiaramente indotto aumenti più frequenti e

piu' significativi delle transaminasi sieriche rispetto al

placebo cosi' come nell'aumento delle transaminasi in 3 su 9

pazienti affetti da morbo di Alzheimer trattati con ANTAXONE

(fino a 300 mg/giorno) per 5-8 settimane riportati nel corso

dì uno studio clinico aperto.

Induzione indesiderata della crisi di astinenza.

Per evitare il manifestarsi di una crisi di astinenza, o

l'aggravamento di una sindrome subclinica di astinenza

preesistente, ì pazienti non dovrebbero assumere oppiacei per

un minìmo di 7-10 giorni prima di iniziare la terapia con

ANTAXONE. Poichè la non evidenza di oppiacei nelle urine non è

generalmente una prova sufficiente che il paziente sia

disintossicato, si dovrà effettuare il test del naloxone

(NARCAN) per escludere la possibilità di provocare una crisi

di astinenza a seguito della somministrazione di ANTAXONE.

Anche se ANTAXONE è un potente antagonista, con un effetto

farmacologico prolungato (da 24 a 72 ore), il blocco dei

recettori oppiacei è comunque sormontabile. Questo può essere

utile nei pazienti che avessero bisogno di analgesia. Tuttavia

costituisce un rischio potenziale per gli individui che

cercassero, da soli, di superare il blocco recettoriale

assumendo dosi elevate di oppiacei esogeni. In effetti

qualsiasi tentativo da parte del paziente di superare

l'antagonismo assumendo oppiacei è molto pericoloso e può

condurre a una intossìcazione fatale.

Tale evento può insorgere in quanto la concentrazione

plasmatica degli oppiacei, raggiunta immediatamente dopo una

somministrazione acuta, può essere sufficiente per superare il

blocco competitivo del recettore. Di conseguenza il paziente

può trovarsi in breve tempo in pericolo di vita a causa della

intossìcazione da oppiacei (arresto respiratorio, collasso

circolatorio). Inoltre, anche quantità minime di oppiacei

esogeni possono risultare pericolose se assunte secondo

modalità e in quantità sufficienti da persistere

nell'organismo più a lungo delle concentrazioni efficaci di

naltrexone e dei suoi metaboliti (cioè dopo un periodo di

tempo relativamente lungo dall'ultima assunzione di

naltrexone). I pazienti dovrebbero essere informati delle

gravi conseguenze di un tentativo di superare il blocco degli

oppiacei.

Vedere il capitolo Informazioni ai Pazienti.

TENERE FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI.

Effetti sulla capacità di guidare e sull'uso di macchine

Nessuno.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

Incompatibilità

Nessuna per quanto noto.

Durata di stabilità (a confezionamento integro, previa

ricostituzione del prodotto, dopo che il recipiente sia stato

aperto per la prima volta)

Anni 3 (tre). La data di scadenza indicata si riferisce al

prodotto in confezionamento integro correnamente conservato.

Speciali precauzioni per la coneervazione

Nessuna in particolare.

Natura del contenitore, confezloni e relativi prezzi

Blister in accoppiato alluminio / PVDC-PVDC-PVC.

Astuccio da 10 capsule 10 mg, L. 21.175

Astuccio da 10 capsule 50 mg, L. 94.405

Numero di registrazione e data di prima commercializzazione

Cod Min San 10 capsule 10 mg: 025855026

Cod- Min. San. 10 capsule 50 mg: 025855014

Tabella di appartenenza eecondo la legge 22.12.1975, n. 685

Non pertinente.

Regime di dispensazione al pubblico

Da vendersi soltanto dìetro presentazione di riceka medica.

Simes S.p.A.

Via della Chimica, 9 - Vicenza

Offìcina Comune - Stabilimento di Vicenza-

 
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