COSI' GERULAITIS MUORE DUE VOLTEIl tennista avvelenato da una stufa difettosa. Ma per i giornali l'ha stroncato la cocaina
di Christian Rocca - L'Indipendente, 21 settembre 1994
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Vitas Gerulaitis è morto due volte. Trovato cadavere domenica scorsa è stato ucciso una seconda volta. Da giornali e televisioni di tutto il mondo, italiani compresi, "Indipendente" compreso. I titoli sono tutti uguali: "Una vita persa per la cocaina", "Stroncato dalla droga", e così via. Con i coccodrilli che parlano tutti del suo tocco di racchetta leggero, della sua fama di play-boy e della sua fama di cocainomane.
E invece Gerulaitis è morto accidentalmente, per una fatale casualità, per le esalazioni sprigionate da una maledetta stufa a propano difettosa. Stroncato dal monossido di carbonio la prima volta e distrutto nell'onore dalle rotative dei giornali la seconda.
Vitas, è vero, amava la bella vita (e chi non l'ama?), le belle donne e forse anche le piste di coca, ma non per questo la causa della sua morte è necessariamente da addebitarsi alla sua condotta di vita privata. Che era e resta solo sua. Ma tant'è. In parte lo stesso fenomeno è accaduto con la morte di Moana Pozzi: nei bar, per strada, nelle redazioni dei giornali si è subito pensato: ma quale tumore! Sarà morta di Aids. Per via della sua professione, per via della sua notorietà. Hai voluto vivere nell'eccesso? Tiè, beccati l'Aids, beccati l'overdose. Una sorte di pena del contrappasso alla quale tutti noi vogliamo condannare chi non ha avuto una vita "normale". Non importa poi che il grande Vitas abbia trovato la morte poche ore dopo un'esibizione tennistica a scopo benefico. Ciò che importa è che in passato tirava coca. E nient'altro, sennò dov'è la notizia?
Quella dei giornali in particolare è la sindrome da delitto perfetto che farebbe felici fior di giallisti. Tutto coincide, tutto funziona a meraviglia, tutto è facile. Si drogava? E' morto? Non c'è dubbio è morto per droga. Troppo facile.
L'unica cosa che preoccupa un redattore, come ha scritto ieri il direttore de "L'Indipendente", in questi casi è smontare la pagine per dare spazio alla notizia già preconfezionata.
Gerulaitis comunque è morto, ucciso dal gas penetrato nella stanza di una villa nei dintorni di New York prestatagli da un amico, il miliardario Martin Raynes. C'era un difetto nell'impianto di riscaldamento e il monossido di carbonio si è diffuso nella camera attraverso il sistema di climatizzazione.
Aveva smesso di fare uso di droghe da almeno due anni, dice il suo ex allenatore Fredo Stolle. L'ex campionessa di tennis Nancy Chaffee Whitaker, che aveva visto Gerulaitis in occasione dell'esibizione di sabato scorso dice di averlo visto in gran forma, nonostante il lungo viaggio dalla West Coast fino a New York: »Stava bene, non dava l'impressione che le cose gli stessero andando male . Alla fine dell'esibizione Vitas l'ha abbracciata e le ha dato appuntamento per la cena, prevista per le 19. Ma a quella cena Gerulaitis non si è mai presentato e il mattino seguente è stato trovato morto. Per puro caso.