Roma, 7 novembre 1994 -Dichiarazione di Maurizio Turco, segretario del CORA:
"Il ministro Costa ha dichiarato che a partire dal prossimo anno "dovrebbero essere disponibili" delle schede sull'attività svolta da ogni comunità e sui risultati conseguiti; ne deduco che è stato necessario il "caso Maranzano" per far adempiere al governo un preciso obbligo di legge (art.131 Testo Unico sulla droga), con cinque anni di ritardo!
Il ministro se la prende poi con i servizi pubblici, colpevoli di essersi limitati in questi anni alla somministrazione del metadone. Lo smentisco: l'ultima relazione disponibile sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, quella relativa al 1993 del governo Ciampi (di cui faceva parte anche il ministro Costa) recita testualmente:
"...complessivamente si è passati dal 60% degli utenti in trattamento metadonico nel 1984 al 25% nel 1992. La proporzione di soggetti ad altro tipo di trattamento (socio-riabilitativo, comunità terapeutica ecc.) è invece aumentata nel corso degli anni. Questo andamento non è giustificato da alcuna evidenza circa l'efficacia dei diversi trattamenti. In particolare, mentre esistono studi scientifici che dimostrano l'efficacia del trattamento metadonico nel ridurre l'uso di eroina ed i conseguenti comportamenti a rischio (attività criminali, uso di siringhe usate, ecc.), non esistono evidenze riguardo ad altri trattamenti...".
Se il ministro Costa ha, comunque, il merito di parlare, di dare vita a un salutare confronto, il silenzio del ministro Guidi (titolare della delega governativa sulle tossicodipendenze) è intollerabile. Nei mesi scorsi Guidi ha rilasciato una sequela di dichiarazioni sull'importanza dell'esperienza di San Patrignano; ora nulla! Signor ministro, l'alibi "non voglio interferire sul processo" non vale, prova ne sia che la presa di posizione del suo collega Costa non ha minimanente intaccato l'indipendenza dei giudici. Più coraggio, signor ministro, o meno coda di paglia!"