AGENZIA COMUNALE SULLE TOSSICODIPENDENZENote sulla costituzione di una Authority
La proposta di creare una Agenzia comunale sulle tossicodipendenze è innanzitutto una proposta di un nuovo metodo di lavoro nel settore.
Sulla scorta dell'esperienza di alcune grandi città europee (Francoforte, Liverpool, Rotterdam) e sulla base della valutazione dell'efficacia dell'azione dei servizi pubblici nei settori della conoscenza e della prevenzione delle tossicodipendenze, si propone la costituzione di una Agenzia.
I problemi legati alle tossicodipendenze non possono più essere affrontati solo dal punto di vista sanitario ma gli interventi, siano essi di prevenzione, di cura o di riabilitazione, devono tenere presenti (per poi integrarli) gli aspetti sanitari, sociali ed economici legati alla diffusione di droghe, legali ed illegali.
I risultati del referendum abrogativo di alcune parti della legge 162/90 "Jervolino-Vassalli" sono una conferma dell'esigenza di incardinare anche nelle maggiori città italiane strumenti di lavoro nuovi, che segnino una netta svolta rispetto al deludente "Status quo".
In particolare l'Agenzia deve avere le seguenti caratteristiche:
- convergenza nell'Agenzia di tutte le competenze oggi suddivise fra: Assessorati alla Gioventù, alla Sanità, al Lavoro; in particolare per quanto riguarda la progettazione e la realizzazione dei progetti di prevenzione (Testo Unico Leggi sulle tossicodipendenze, Legge sulla Prevenzione del disagio giovanile, Legge sulla Formazione-Lavoro);
- coordinamento e gestione delle iniziative integrate tra Sanità e settore socio-assistenziale (praticamente tutti i progetti possibili devono assicurare l'integrazione dei due settori);
- coordinamento e collegamento con tutti gli altri soggetti che operano nel settore (Polizia, Prefettura, Carcere, Magistratura, Servizi Sanitari, Privato sociale), con competenze concrete di azione e sostegno delle iniziative fatte proprie dall'Amministrazione comunale;
- gestione delle competenze di studio e ricerca, di impulso e di organizzazione della formazione e dell'aggiornamento del personale - non solo quello sanitario ma anche socio-assistenziale - oggi affidate al Coordinamento, che assumerebbe unicamente le competenze di coordinamento dei servizi, come previsto dalla Legge;
- valutazione critica delle iniziative assunte.
Si sottolinea la necessità che l'Agenzia sia uno strumento assolutamente non burocratico, pragmatico, di intervento, di coordinamento e di stimolo degli enti a diverso livello operanti nel settore. Di conseguenza l'Agenzia avrà bisogno di un bilancio proprio e di un responsabile, eventualmente individuato al di fuori dei consiglieri comunali, secondo quanto previsto dallo Statuto comunale.
AGENZIA COMUNALE SULLE TOSSICODIPENDENZE.
PRIME POSSIBILI INIZIATIVE
A puro titolo di esempio forniamo un elenco delle possibili iniziative che l'Agenzia può progettare e gestire. Si ricorda che ciascuna delle iniziative indicate rientra nelle direttive di politica sanitaria e sociale dell'O.M.S. e della comunità europea:
- istituzione di un numero verde al quale il cittadino possa rivolgersi per avere informazioni sulle strutture esistenti (sia pubbliche che private), sulla legislazione in materia di tossicodipendenze e AIDS. Massima pubblicizzazione di tale numero verde, da ripetere periodicamente;
- istituzione di unità di strada (street-walker) per il contatto con i "tossicodipendenti sommersi", quelli che non vengono in contatto con i servizi pubblici e privati (1.80% del totale). Si segnalano come esempi italiani già operanti (quelli stranieri sono ormai innumerevoli) il programma attualmente in corso a Bologna, finanziato dal Ministero degli Affari Sociali (328 milioni in due anni) e l' organizzazione dei gruppi C dell'USSL di Verona, oggi diffusi in tutta Italia;
- installazione di una rete di distributori automatici per la vendita e lo scambio di siringhe, con il coinvolgimento delle Circoscrizioni ed eventualmente delle farmacie;
- formazione ed aggiornamento del personale socio-assistenziale dell'Amministrazione comunale e del personale sanitario delle USSL sulle cosiddette politiche di "riduzione del danno" per quanto riguarda l'emergenza AIDS;
- creazione di centri diurni per tossicodipendenti attivi che offrano servizi essenziali e la possibilità di entrare in contatto con le strutture di recupero;
- un'opera di informazione capillare sulla possibilità di utilizzare sostanze sostitutive nella cura dei tossicodipendenti, possibilità che la legge stessa 162/90 e gli esiti del referendum non escludono ma incentivano;
- l'instaurazione di uno scambio di informazioni con città all'avanguardia nel campo della politica di "harm reduction" (riduzione del danno), quali Liverpool, Amsterdam e Zurigo, con un occhio di riguardo per il progetto di distribuzione controllata di eroina che il Governo Svizzero sta per attuare (e che la legge italiana consente - comma 2 del T.U. 309/90 - );
- partecipazione qualificata della città alla "Conferenza delle città al centro del traffico di droghe" che si svolge con cadenza annuale;
- progettazione e realizzazione di iniziative per la conoscenza e la prevenzione di altre forme di tossicodipendenza, in particolare quelle da psicofarmaci, tabacco e alcool.
Si sottolinea la caratteristica pragmatica dell'attività dell'Agenzia, che non deve ricreare strutture burocratiche.
E' importante sottolineare inoltre che le iniziative suddette avranno effetti positivi solo se effettuate "contemporaneamente": i ritardi nell'attuazione di una reale politica di prevenzione delle tossicodipendenze e dell'AIDS non consentono più rinvii e attendismi.
Torino, aprile 1993