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Conferenza droga
Cora Segr.Recapiti - 17 novembre 1994
Le holding della criminalità resistono a
Da "Il sole-24 ore" del 14 novembre 1994 (pagina 5), preceduto da un'intervista di Rita Fatiguso all'ex ministro degli Interni e della Giustizia Virginio Rognoni sulla legislazione antimafia, segnaliamo un interessante articolo a firma Mario Centorrino dal titolo: "Le della criminalità resistono all'attività di indagine", di cui riportiamo alcuni brani:

"...Sottrarre alla mafia il suo dovrebbe significare, secondo gli esperti, metterne in discussione l'assoluto controllo del territorio, restituire al mercato elementi di competitività, potenziare il circuito economico locale attraverso il reimpiego per fini sociali di risorse provenienti da un'accumulazione criminale, privare le organizzazioni di un potere di spesa che le rafforza e le esalta.

"Ora, la lettura di alcuni indici e una sommaria ricognizione dell'intreccio tra mafia ed economia legale, così come descritto dalle cronache giudiziarie, non sembra purtroppo confermare appieno questa ipotesi. Fa emergere, piuttosto, una notevole potenzialità di simulazione da parte della mafia come tattica reattiva al tentativo di colpirne la ricchezza: tentativo, comunque, che non sembra contrastarne il controllo del territorio, né influire sul funzionamento del mercato e che rimane neutro rispetto a possibili allargamenti dei circuiti economici locali.

"La potenzialità di simulazione cui accennavamo può essere provata dai rapporti tra stime dei patrimoni mafiosi, sequestri e confische, ancora, dalla composizione effettiva dei patrimoni mafiosi.

"Per ultimo dalla progressiva da parte dei soggetti dell'economia legale di fronte alle dei capitali mafiosi.

"Andiamo per ordine. E' ben nota la sommarietà dei calcoli a proposito dei fatturati da economia criminale.

"Supponendo, con la regola del pollice, un fatturato annuo pari a 70.000 miliardi (l'ultima cifra proposta dal ministero dell'Interno) ne viene fuori un ammontare di sequestri di presunti patrimoni mafiosi dal 1982 al 1993 uguale, all'incirca, allo 0,5% di cui solo il 18% (dato nazionale che, però, esprime un valore medio tra il 17% del Sud e il 30% del Nord), lo 0,09% del fatturato, cioè, si tramuterebbe in confisca effettiva...."

"...Azzardiamo una conclusione. I sequestri colpiscono in misura anche troppo ridotta rispetto agli sforzi legislativi sul tema e con effetti conseguenti sul territorio piuttosto minimali e trascurabili. E, comunque, non sembrano intaccare i flussi dell'economia mafiosa, la sua propensione, al di là della formazione di stocks, a produrre reddito. Anche pagando, se occorre, le relative imposte.".

 
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