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Conferenza droga
Cora Segr.Recapiti - 31 gennaio 1995
PROIBIZIONISMO, LA CROCIATA DELLA VALCHIRIA.

In un articolo apparso su "La Stampa" del 16/1/95, Vittorio Zucconi ripercorre la storia degli anni del proibizionismo americano sull'alcool, dal giorno in cui Carry Nation, due mariti entrambi alcolisti e una famiglia a dir poco bizzarra alle spalle, si presentò nell'unico saloon del paese di Kiowa (Kansas), munita di ascia da boscaiolo e fece a pezzi il locale, proclamando "Oggi il Kansas, domani l'America"; divenendo così il motore di un vasto movimento che portò al bando della produzione e del consumo degli alcolici (XVII Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, 16 gennaio 1920). Ne riportiamo alcuni brani:

"La storia del proibizionismo americano è (...) una magnifica lezione sulla minaccia che i benintenzionati, i Savonarola di tutti i luoghi e i tempi rappresentano per una collettività. E' un esempio mirabile di come non vadano mai affrontati -a colpi di decreti e accetta- i mali sociali che affliggono una società. certamente, il male -l'alcol- era enorme e la crociata della signora con l'ascia non era una lotta contro i mulini a vento. Nell'America che stava completando la sua rivoluzione urbana e industriale, the booze, la bottiglia, era -come ancora oggi- il vero Grande satana di tutti i vizi, più della droga (...). Alla fine del XIX secolo, il consumo medio per ogni americano adulto era arrivato a 7 galloni l'anno, 28 litri d'alcool (oggi, che pure non si scherza è di 10 litri).

L'emendamento alla costituzione passò con l'opposizione di due soli stati. il regolamento di applicazione entrò in vigore il 16 gennaio 1920 (...) Due anni dopo la legge, nel 1922, a New York funzionavano già 38 mila bar illegali detti <> (parla piano) per l'apparente clandestinità dell'impresa: erano esattamente il doppio dei bar legali chiusi il 16 gennaio 1920. nelle grandi città, piccole bande di malviventi italiani, irlandesi, ebrei, che vivacchiavano di estorsioni, cavalcarono l'onda del contrabbando di alcool proibito per diventare mafie, crimine organizzato. un bullo di paese come Al Capone, che si era fatto le ossa rubando l'elemosina nelle chiese di Chicago, arrivò a guadagnare, grazie al controllo del liquore, fino a 60 milioni di dollari l'anno. una cifra prodigiosa, se si tiene conto che una buona villa con giardino costava, in quegli anni, sui 5 mila dollari (...)

Alla fine del decennio, nel 1929, l'FBI calcolò in uno studio riservato, che due terzi dei giudici locali, dei sindaci, dei poliziotti di città, fossero al soldo dei gangster (...).

Fu la strage di san Valentino, il 15 febbraio 1929, a far dire basta. Di fronte alla violenza ormai sfrontata dei gangster in guerra per il controllo del contrabbando, la maggioranza si ribellò alla Proibizione. Nella sua campagna elettorale vincente, nel 1932, Franklin Roosvelt promise il ritiro dell'emendamento numero XVII e nel 1933, quando fu insediato alla Casa Bianca, mantenne la promessa. Ma era ormai troppo tardi per disfare quel che 13 anni di repressione avevano fatto. il crimine organizzato, l'unica eredità stabile di quella follia collettiva, aveva messo radici troppo profonde per essere più sradicato. e ci sarebbero state altre sostanze proibite da contrabbandare, altri vizi da soddisfare, capaci di farlo prosperare".

 
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