Comprendere cosa significa il prooblema droga, cari compagni e care compagne,
visto dalla parte degli infedeli ovvero dalla parte di coloro che non si
arrendono che intendono rivendicare in ogni momento le ragioni della loro
scelta come le ragioni personali e politiche della loro vita, puo' essere
difficile ma va fatto. Qui ed ora.
Parlare di uninominale secca da porre in relazione alla tragica differenza di
un sistema a doppio turno che consentirebbe alla partitocrazia mafiosa di
accentrare su di se' ogni singolo protagonista dell'universo droga, significa
lottare affinche anche chi si droga possa determinare il futuro dell'Italia e
quindi il proprio destino e la propria vita.
Non a caso la Lista Pannella e' nata e vuole esistere antiproibizionista.
Affermatrice di nonviolenza rappresentante autentica di coloro che non hanno
all'interno dei sistemi partitocratici diritto di parola.
Una volta i fuorilegge del matrimonio, poi la donna e il proprio problema
sulla procreazione responsabile oggi il tossicodipendente, il drogato.
Ben distanti dal comprendere che perfino chi e' malato escluso o meno da una
carrozzella isolato nella sua paura, desideri rappresentarsi come nonviolenza
e decoro esigono, personalmente e individualmente coloro che optano per i
sistemi a doppio turno, insistono nel tentativo di carpirci fraudolentemente
la nostra identita' e la nostra storia.
Ci rappresentano violando ogni principio di comune decenza ci perseguitano
con false immagini, ci trturano quotidianamente e ben di piu' truffano
l'Italia attraverso le loro logiche illogiche contro le quali da sempre ci
ribelliamo. Stare a destra o stare a sinistra e' quindi un falso problema ed
essi lo sanno. In realta' ogni battaglia trasversale necessita di un
protagonista, che abbia il coraggio come Marco Pannella come tanti altri
compagni, che non hanno perso ne' memoria ne' fiducia, di urlare ancora una
volta che il re e' nudo, rendendosi protagonista in prima persona. Noi con
Marco abbiamo imparato sul nostro corpo come sia faticoso partire ognuno
dalla prpria differenza e quanto pagante sia alla fine un "passaggio in voce",
la voce del popolo che grida: "eccola, e' lei l'ho riconosciuta, la drogata,
la mammana, la divorziata," e' lei la voto anzi, il suo modo di distinguersi
paga. Viva l'Italia.
Il voto ci paga, e per giunta ci gratifica di una fatica che ben lungi
dall'essere adeguata al compito che la storia ci assegna ci costringe ad
attendere in ombra. Saper attendere e' e sara' sempre la nostra forza.
Per una riforma autentica nonviolenta del problema droga e' necessario
compagni, e amici scegliere, non fra destra e sinistra, bensi' tra riforma o
non riforma.
Il referendum sull'aborto e' di massima importanza anche per chi si occupa di
droga. I radicali non volevano quella legge, bisogna dirlo chiaro e non
vogliono oggi ripetere l'errore sulla droga. Possiamo essere di pare diverso
l'importante e' saper distinguere e dare e darci fiducia prima di tutto come
prootagonisti del problema. Grazie. Dora
--- MMMR v3.60unr