IL GAZZETTINO 23.2.95 pag. 7 ------------------------------------------------------Bologna - Va dichiarata nulla la sentenza del Tribunale di Rimini che il 15 novembre scorso ha assolto Vincenzo Muccioli "per non aver commesso il fatto" dall'accusa di omicidio colposo in relazione alla morte di Roberto Maranzano, ucciso a botte, nel maggio '89, nella porcilaia di San Patrignano, e condannato lo stesso Muccioli a otto mesi con i benefici di legge per il delitto di favoreggiamento personale.
Lo sostiene il sostituto procuratore generale di Bologna, Giovanni Volpe, che ieri ha depositato i motivi di appello.
In 21 pagine, il magistrato sostiene che la nullità della sentenza deriva dalla "nullità assoluta e insanabile" della precedente ordinanza dei giudici riminesi. Il 10 novembre il Tribunale, infatti, dichiarò nulla la contestazione, avanzata in udienza dai pm Franco Battaglino e Paolo Gengarelli, con la quale si intendeva mutare il capo di imputazione: secondo gli inquirenti si doveva processare Muccioli per il diverso delitto di maltrattamenti in danno di Maranzano, seguiti da morte.
Essendo reato di competenza di altro giudice (la Corte d'Assise), per Battaglino e Gengarelli gli atti si sarebbe dovuto trasmetterli dal Tribunale al pm, perchè l'iter processuale ripartisse da capo. Il Tribunale, con un'ordinanza che scatenò polemiche, decise di procedere oltre nel processo perchè altrimenti si sarebbe attribuito al pm, in pregiudizio alla difesa, "il potere di sottrarre l'imputato al giudice naturale".
Volpe sostiene che la Corte d'Appello che celebrerà il processo dovrà interromperlo trasmettendo gli atti al pm, perchè "la modifica del capo di imputazione rientra a pieno titolo nei suoi esclusivi poteri di esercizio dell'azione penale".
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