mi pare che in questi anni si sia tanto parlato, genericamente parlato, ma da qualche tempo grazie all'attività dell'Osservatorio delle leggi sulla droga del CORA (ovvero di carla rossi) siamo dinnanzi ad un confronto reale, nel senso che è allo stesso livello, delle istituzioni internazionali (onu innanzitutto).il lavoro tecnico-scientifico che attende carla rossi impone al cora un salto quanti/qualitativo per corrispondere in termini politico/organizzativi alle acquisizioni tecnico/scientifiche.
il tentativo di far crescere il cora al di fuori dell'italia, seppure intrapreso da poche settimane, impone nuove regole e con queste nuove e diverse responsabilità.
vi è dunque da riflettere con la massima urgenza sulle prossime scadenze, a partire dal congresso che -secondo statuto- dovrà tenersi nella prima settimana di novembre, nel periodo del solito ponte festivo.
probabilmente non potrà essere il primo congresso del cora europeo, sicuramente dovrà prevedere presenze anche non italiane, perlomeno di coloro che costituiscono i primi nuclei organizzativi in altri paesi (spagna, francia e belgio, per il momento).
cosi' come dovremo invitare, da subito, tutti i rappresentanti istituzionali nazionali. e per la prima volta potremmo tentare anche una serata pubblica, in un luogo diverso da quello congressuale con qualche presenza davvero significativa.
mi pare che l'organizzazione politica e la politica dell'organizzazione del congresso del CORA siano, in questo momento, la priorità dell'iniziativa antiproibizionista in italia ma non solo.
