Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 01 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza droga
Donvito Vincenzo - 6 settembre 1995
beh, cari amici della conf, pongo un problema: a che serve questa conf. il solito rompiglioni? non me ne rammarico, ma credendo fermamente sia nella comunicazione che nell'antiproibizionismo, mi pare il minimo da fare. su un argomento come questo -come si sta sperimentando proprio in questi giorni successivi all'azione di disobbedienza civile di Pannella e compagni- l'informazione e i suoi strumenti di diffusione, sono fondamentali. a chi non è capitato -anche in ambienti di non forcaioli- di sentire il termine liberalizzazione usato a sproposito, come per esempio per la caratterizzazione della politica antiproibizionista? la confusione tra liberalizzazione (che oggi già esiste) e legalizzazione è uno dei capisaldi degli antiproibizionisti. allora questo strumento usiamolo, proiettandolo il più possibile verso internet. cerchiamo di approfondire l'esistente, di confrontarlo col passato e con altre esperienze; cerchiamo di proiettarci oltre la routine del quotidiano. va bene inserire qui diverse notizie che p
ossono servire a stimolare il dibattito, ma non ci si può limitare a questo. partiamo dai fatti quotidiani per arricchirci e arricchire. altrimenti, tanto vale, chiudiamo.

fatto il pippotto iniziale, entriamo nel vivo del fenomeno droga oggi, da un punto di vista di politica delle droghe, perchè da un punto di vista dell'uso delle droghe, ci vorrebbe un'altra conf .... e sarebbe interessante se agorà la promuovesse (sempre se qualcuno si faccia avanti per la moderazione ed abbia le competenze), perchè quando qualcosa -come le droghe per l'appunto- sta per uscire dalla clandestinità, il suo uso, il suo studio, la sua conoscenza, non possono continuare ad essere oggetto di mistero, praticoni, sballoni e "venditori di fumo". comunque veniamo a noi.

c'è qualcuno in questa conf che è contento dell'attuale politica italiana o -genericamente- mondiale sulle droghe? se sì, si faccia avanti, lo dica, si confronti e ci accapiglieremo con i bit. siccome è molto più probabile che ci siano gli scontenti, cerchiamo di porre i problemi per un buon confronto.

io proprio stamane sono stato ricevuto dal sindaco della mia città, dove mi sono recato per accompagnare Carla Rossi -segr.Cora- e Carmelo Palma -cons. comunale di Torino- per presentargli il progetto che la città di Torino ha deliberato per l'istiuzione dell'agenzia comunale sulle tossicodipendenze, con la speranza di stimolarlo a fare altrettanto. tra l'altro proprio in questi giorni a Firenze c'è stata una recrudescenza di cittadini che non ne possono più di avere gli spacciatori sotto casa, ed hanno pacificamente manifestato il loro dissenso sull'inerzia di chi potrebbe fare, e si sono ritrovati il sindaco Primicerio che è andato a mangiare la fettunta con loro per strada, a simboleggiare una sorta di riappropriazione degli spazi urbani a cui lui partecipava. quindi mi aspettavo un pò di attenzione e partecipazione, non dico condivisione, ma almeno attenzione ad una proposta che comunque è qualcosa nell'immobilismo attuale. affiancato dall'assessore alla solidarietà, il Primicerio ha ascoltato con fare s

brigativo cosa avevamo da dirgli (ci ha ricevuti con 25 minuti di ritardo sull'orario fissato e non ha detto pio in merito quando ci ha ricevuti), sottolinenado le peculiarità che la citta di Firenze ha rispetto alle altre (ma non ha detto quali siano queste peculiarità) sul fenomeno, e rassenerandoci che avrebbe posto il problema con coloro con cui già sta affrontando il problema: ed ha accennato a don Stinghi, uno dei tanti preti che controllano il mercato delle comunità di recupero tossicodipendenti in Toscana, che però è tutt'altro che antiproibizionista -anche se non è stupido e non dichiara di essere proibizionista .... ma tant'è, questo don -e non don-vito :-)- è il suo interlocutore. Le nostre carte sono state date all'assessore solidarista e -passati 15 minuti dall'inizio del nostro incontro- il Primicerio è corso via perchè aveva da benedire due camion di pastasciutta che da paizza Signoria si apprestavano a partire per i magazzini Onu intorno a Sarajevo ( ... no comment ...).

Ora, perchè vi ho raccontato questa storia di ordinaria amministrazione, così nei particolari, poi? E' semplice! perchè quello che dice, fa, respira il Primicerio in materia, mi sembra molto simile a quanto avviene nelle istituzioni italiane, in quelle europee e ai vari livelli dell'Onu, dove affrontano il problema partendfo da un presupposto sbagliato, mescolando il loro afflato ideologico -religioso o meno che sia- con l'esigenza di dare sicurezza e certezza ai propri amministrati o governati. certo siamo in Italia -terra di bacchettoni in ogni cantone-, ma su questo bisogna riconoscere che il bacchettonismo ha dimensioni che vanno oltre le Alpi e il Mediterraneo. E il Primcerio è stato scelto dal 60% dei fiorentini al primo turno, con una coalizione che a parole pone libertà, sicurezza, certezza del diritto, buona amministrazione, tra i suoi principali obiettivi. a parte il fatto che qualunque amministratore che chiede voti presenta questi obiettivi, resta il fatto che di fronte al più grosso problema che

un amministratore oggi ha, il Primicerio naviga con la corrente .... ma non doveva essere quello che risolveva?

non ho preconcetti, blocchi ideologici, ma credo solo nella libertà e nel diritto, a qualunque livello, e proprio per questo, tristemente, stamane ho preso atto di questa inerzia. ho preso atto che la fettunta mangiata dal Primicerio davanti al fotografo che lo riprendeva tra i cittadini stufi del quartiere fiorentino di Santa Croce, era solo un atto di presenza propagandistica, non farsi carico di un problema per -sentirte le varie campane- cercare la soluzione. E, pur in regime proibizionista quale quello in cui oggi viviamo, le soluzioni ci sono ... e non sono neanche da poco (provate a pensare a Zurigo).

Il lavoro da fare è tanto, perchè quelli che danno il consenso al Primicerio, sono la maggioranza schiacciante, e tra loro, ci sono molti che, invece, sono antiproibizionisti convinti e tanti altri che lo sono senza saperlo. tutto sommato Veltroni e D'Alema hanno detto di non essere proibizionisti, mentre dai massimi leader dello schieramento a loro contrapposto (anche se oggi la contrappposizione è tutta da cercare) non abbiam sentito nulla (certo c'è l'ex ministro Martino e tanti esponenti e parlaemntari di non secondo piano, ma mancano i più importanti), così come dall'investito alla carica di leader del cosiddetto centrosinistra (se stava zitto avrebbe fatto meglio ... terrificanti le cose che ha detto).

quindi, il lavoro da fare è molto nello schieramento progressista, perchè bisogna portarli con i capelli agli strumenti che oggi sembrano essere gli unici per vicnere il proibizionismo: la democrazia diretta, la disobbedienza civile, la denuncia dei finti accordi internazionali, l'apertura degli armadi pieni di scheletri, l'affrontare il problema di petto senza nascondersi dietro alle dita incerottate.

la raccolta firme per il referendum legalizzatore delle droghe leggere è già in atto, e questo di per sè è una cartina al tornasole, dove tutti coloro che non lo firmano e si dicono antiproibizionisti, vanno ricordati e usati come cattivo esempio di strumentalizzazione di una battaglia alla costruzione delle stalle del principe. come finirà questo referendum lo sapremo fra non molto.

ma non basta. certo il pensiero è tale nel momento in cui diviene azione, ma qui io mi stoppo, e con l'azione intendo anche riflettere, confrontarmi. possibile che chi si dice nn proibizionista abbia davanti a sè solo l'inerzia? possibile che non veda quello che vedo io? siamo di fronte a gente sincera o che dice qualcosa solo a fini di raccogliere il più possibilie solo per arrivare alla gestione del potere? viviamo in un mondo di ipocriti con la paura di ciò che pensano?

una cosa, comunque, è certa, per quanto mi riguarda. io non ne posso più di essere circondato da un mondo di persone che fanno solo finta di vivere, o meglio che scambiano la loro vita come il centro dell'universo, e che trasformano le loro difficoltà in assiomi. proprio quello che avviene con la droga, il sesso e qualcos'altro. l'antiproibizionismo dovrebbe servire a far uscire dalla gola di qualcuno quel che gli è stato soffocato dentro, ma .....

questa è solo una riflessione, anche verso me stesso. la riflessione di un combattente che intuisce di non essere portatore di piccoli problemi, e che intuisce di avere in mano qualcosa di grosso, e che cerca di usarlo al meglio.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail