LO SPINELLO DEL '92 IN PIAZZA UNITA': UNO SCONTO DI PENA PER DORA
PEZZILLI
Tre mesi di sconto in appello a Dora pezzilli, la militante del
Coordinamento radicale antiproibizionista che il 24 maggio del '92
aveva fumato uno spinello in piazza Unità per richiamare l'attenzione
sulla necessità di liberalizzare l'uso delle droghe leggere. La Corte
ha ridotto la condanna da otto a cinque mesi e ha disposto che siano
sostituiti con la libertà controllata.
Quel giorno la Pezzilli, a un tavolo di un bar di Piazza Unità, si era
accesa uno spinello e altrettanto aveva fatto assieme a lei Luigi Di
Liberto. A pochi metri di distanza si svolgeva una manifestazione del
Movimento sociale e si era creata una certa tensione. Era intervenuta
la polizia e mentre Di Liberto aveva consegnato spontaneamente una
dose di cocaina, la donna, dato anche che gli agenti avevano trovato
marijuana dentro il suo furgone, avrebbe dato in escandescenze.
Accompagnata in questura, Dora Pezzilli dapprima avrebbe minacciato
Laura cerne, la poliziotta che vrebbe dovuta perquisirla (e che poi
l'ha effetivamente perquisita, come si evince dalle dichiarazioni
della Cerne stessa, ndr). Quindi sarebbe uscita di corsa in strada
gettandosi in mezzo al ttraffico e urlando: "Aiuto, mi stanno
ammazzando". Infine avrebbe strattonato e spinto un altro poliziotto
che stava tentando di farla ragionare, Giuseppe Fieramonte.
Veneziana, trapiantata a Pordenone, Dora Pezzilli era salita alla
notorietà anche a Trieste una dozzina di anni fa per aver tenuto
alcuni comizi nuda tra la Costa dei Barbari e i Filtri. Era un modo di
protestare contro i blitz antinaturisti delle forze dell'ordine. In
qualche caso si erano aggiunti a lei, in abito adamitico, esponenti
comunisti. La donna infatti era candidata indipendente nelle liste del
Pci. Due anni prima aveva choccato Pordenone distribuendo ai colleghi,
in consiglio comunale, profilattici forati con la scritta "Viva la
vita". Anche per quell'episodio era stata processata.
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Questo per dire agli "avvoltoi" come Fischetti che il "caso
giudiziario" Dora Pezzilli, per essere degnamente difeso e non
utilizzato per scopi personali di immagine, va considerato
innanzitutto come un caso politico della storia degli ultimi quindici
anni. Ma evidentemente alle truppe pannellate di Pordenone non
interessa molto la storia, dato che loro, poveretti, non ne hanno mai
avuta una degna di essere pubblicamente rappresentata. Al palo!