Roma 6 novembre 1995 - Sul caso della madre di Forlì, ex-tossicodipendente oggi sieropositiva, arrestata per scontare il residuo di una vecchia condanna, per cui si sono mobilitati con una lettera aperta ai giudici gli utenti del Sert di Forlì, il Coordinamento Radicale Antiproibizionista ha diffuso il seguente comunicato:
"Vittime del Proibizionismo. Questo caso è solo un altro anello di una lunga catena di dolore imposto al mondo dalla follia di una legge che pretende di contrastare la diffusione delle droghe e della "droga", ma in realtà la favorisce e la promuove.
Chi pagherà per gli scippi, i furti, le rapine, per gli agguati con le siringhe sporche di sangue, per tutta la violenza che è conseguenza non degli effetti delle sostanze, ma del proibizionismo? Queste tragedie devono essere messe nel conto da chi sostiene la legge proibizionista; ma non è tutto: devono essere messe in conto A costoro.
Dunque, di fronte a questo nuovo caso, oltre il limite della decenza e della sopportazione, portiamo l'impegno che è nostro e che è stato anche di Vincenzo Muccioli: mai più galera per i tossicodipendenti. Facciamo appello al Presidente della Repubblica, al Ministro di Grazia e Giustizia, e soprattutto al magistrato incaricato del procedimento. Insieme ai ragazzi del Sert, ci auguriamo che egli sappia decidere e giudicare non solo con scienza ma anche con coscienza, e quindi non solo con la freddezza della ragione ma anche con l'intelligenza della compassione. Altrimenti domani al suo posto potrà esserci un robot e nessuno si accorgerebbe della differenza".