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Conferenza droga
Sansarella Stefano - 24 novembre 1995
COMUNICATO STAMPA

PROIBIZIONISMO SULLE CURE E LIMITAZIONE DI CHI CURA: ECCO LA RICETTA PER I TOSSICODIPENDENTI DEL MINISTRO TECNICO (SIC) OSSICINI.

In merito ai contenuti del decreto-legge in materia di tossicodipendenze, giunto alla diciassettesima reiterazione, Giulio Manfredi, membro della direzione del CORA, ha dichiarato:

"Il decreto contiene tre modifiche rilevanti rispetto al passato:

1) Viene espressamente affermato che non è possibile fare riduzione del danno somministrando eroina o derivati della cannabis; invece di preoccuparsi, finalmente di definire obiettivi e criteri scientifici della riduzione del danno, il ministro tecnico (sic) Ossicini ha accettato supinamente il diktat della Camera dei Deputati, dove una maggioranza proibizionista di destra, centro e sinistra ha inteso definire la riduzione del danno per sottrazione e non già per affermazione, cadendo nel ridicolo e, vista la materia, nel tragico: niente eroina, dunque, ma porte aperte a barbiturici e ansiolitici; i nostri parlamentari, dall'alto della loro sapienza, negano alcun credito ad esperienze decennali, come quella di Liverpool, di somministrazione controllata di eroina; in Italia sono ammesse solo le droghe ufficiali delle case farmaceutiche.

2) Viene reintrodotto il nucleo operativo per il controllo della destinazione e dell'utilizzo dei finanziamenti statali antidroga; non esistono dati ufficiali sul lavoro svolto dal nucleo operativo dal 1990 ad oggi; per il futuro, il CORA, tramite i deputati riformatori, è riuscito a far introdurre l'obbligo di presentazione di una relazione annuale al Parlamento;

3) Viene previsto che i posti da coprire nei servizi pubblici per le tossicodipendenze siano riservati al personale convenzionato presso gli stessi da almeno tre anni; si stabilisce così un ingiusto privilegio rispetto ad alcuni operatori, la cui esperienza in materia viene presa come valore in sè e per sè, negando la verifica e il confronto con nuove, diverse professionalità.

Morale della favola: il proibizionismo sulle cure e li radicarsi di situazioni di privilegio fra i curatori o supposti tali costituiscono la faccia nascosta del proibizionismo su alcune droghe"

Roma, 24 novembre 1995

 
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