QUINDICI FARISEI IN CERCA DI UN ALIBIBruxelles, 28 novembre 1995. Regno Unito, Germania, Olanda, Grecia, Svezia, Danimarca e Austria si oppongono alla proposta di proibire la pubblicità diretta ed indiretta del tabacco, una legislazione "restrittiva" che "potrebbe limitare la libertà di espressione".
Il CORA-coordinamento radicale antiproibizionista ha rilasciato la seguente nota:
"Questi paesi non sono meno farisei di chi, invece, è favorevole a proibire la pubblicità sul tabacco.
I quindici farisei, infatti, proibiscono e puniscono milioni di consumatori di droghe illegali favorendo la criminalità che detiene il monopolio del mercato mentre hanno sinora consentito la diffusione di massa delle droghe legali.
E la legalità o l'illegalità delle sostanze è stata stabilita per convenzioni e convinzioni morali e non per scelta di governo o per secondare le convinzioni della scienza. Questi stati etici cercano un alibi alla loro cattiva coscienza limitando la pubblicità o ribadendo il loro essere "occidentali" e "liberali" richiamando nientemeno che la libertà di espressione.
Gli antiproibizionisti sono convinti che:
1. è necessario legalizzare e regolamentare le fasi della produzione, della commercializzazione e dell'uso delle droghe oggi illegali che, dal momento in cui sono state bandite, hanno avuto una diffusione esponenziale e di massa a beneficio della criminalità lasciando ai cittadini -consumatori e non- di pagarne tutti i costi;
2. è necessario sopprimere lo spartiacque della legge morale e ridefinire le droghe secondo le acquisizioni scientifiche e le necessità di governo
3. è necessario che sulle sostanze psicoattive (leggere medie o pesanti, legali o illegali) vi sia una sola legge che vieti la pubblicità ed imponga l'informazione.
Solo cosi' i quindici farisei potranno mendare la loro incapacità di governare. Lasciando da parte la libertà di espressione che, sinora, hanno assicurato solo ai signori del vapore e negato ai cittadini."