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Conferenza droga
Cucco Enzo - 10 dicembre 1995
su gessa

La dichiarazione che ho riportato da una battuta dell'AGI apre un nuovo capitolo (ma ahimè anche molto vecchio) nella storia del movimento antiproibizionista italiano.

Gessa è universalmente considerato come il più laico e preparato dei nostri farnacologi. Dicevano addirittura che fosse di area progressista, e comunque non un moralista pre-scientifico, come il presidente o il segretario nazionale della società farmacologica italiana. Ricorderete le dichiarazioni dei due personaggi qualche mese fa contro la legalizzazione delle droghe leggere, che già suscitarono gran scalpore.

Oggi Gessa attacca direttamente Pannella e gli antiproibizionisti, usando una manciata di menzogne e di mezze verità, oltre alle "altre" verità, quelle scientifiche, che lui usa in senso antiproibizionista.

Dall'inizio della campagna referendaria questo è il secondo fatto di primario rilievo con il quale dobbiamo fare i conti: il silenzio deiprogressisti era il primo. E ne conosciamo la genesi. L'ostracismo dei farmacologi italiani, ma qui è meno chiara la genesi.

Ricordiamoci, comunque, che sono molto importanti e sentiti, e le recenti dichiarazioni di Guzzanti credo abbiamo molto a che fare con queste posizioni.

Una domanda bisognerebbe fare a Gessa: quando comincerà a chiedere la proibizione della vendita, della coltivazione e dell'uso della pianta da tabacco e della vite da uva?

 
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