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Conferenza droga
Manfredi Giulio - 13 giugno 1996
PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO

OGGETTO: SULLA NECESSITA' E URGENZA DI INCARDINARE POLITICHE CITTADINE DI NORMALIZZAZIONE IN TEMA DI DROGHE E DI TOSSICODIPENDENZE.

Il Consiglio Comunale di Torino,

premesso che

- la Relazione Sanitaria per il 1995 dei Servizi Tossicodipendenze di Torino stima in 7500 i consumatori abituali di eroina in cittß;

-il numero di consumatori abituali o occasionali di "droghe leggere" (cannabis e derivati) non stimato ufficialmente, ma si misura comunque nell'ordine delle decine di migliaia di persone (per la gran parte pienamente e normalmente "inserite")

- l'incremento dei morti per overdose da eroina (raddoppiate a Torino nell'anno 1995) testimonia, da un lato, dell'inadeguatezza di politiche sanitarie che limitano l'offerta terapeutica ai trattamenti cosiddetti riabilitativi, e dall'altro della estrema e pericolosa instabilitß del mercato clandestino delle droghe illegali, che sempre ed ovunque rappresenta il primo, pi· grave e rilevante fattore di rischio per i consumatori di eroina;

- le aree della cittß in cui pi· convergono ed acquistano evidenza i molteplici problemi (sociali, sanitari e di ordine pubblico) connessi al fenomeno delle dipendenze e dei consumi di sostanze illegali, non definiscono una "mappa dell'emergenza", ma, se cosø si pu dire, rappresentano la "fotografia di una normalitß" , che non in alcun modo possibile riassorbire, e che coinvolge direttamente, e per certo verso, profondamente (nelle culture, abitudini e stili di vita) decine di migliaia di persone;

-l'"elastico impazzito" fra repressione tolleranza, che ha contraddistinto le politiche dell'ordine pubblico a Torino sui "casi" San Salvario, Porta Palazzo e Murazzi, merita una valutazione realistica e severa, se oltre a rivelarsi inefficace ed a limitarsi a rimescolare il mercato delle droghe illegali, ha finito per diventare un problema fra i problemi che avrebbe dovuto contribuire a risolvere;

- fermi restando i problemi giuridici (imposti da una legislazione proibizionista, che ovunque, nel mondo, rappresenta un limite ed un vincolo drammatico per le politiche sulle droghe, e che alcune cittß europee hanno per iniziato coraggiosamente a "denunciare" attraverso la sperimentazione di strategie alternative) sembra emergere evidente, anche a Torino, che proprio e solo da aree di relativa e controllata "extraterritorialitß" ( o, cosiddette, drug-free) potrebbe venire un contributo per consolidare gli equilibri delle cittß, per ripristinare non solo condizioni ma anche un clima di sicurezza, e per orientare i consumi di droghe e per altro verso, pi· in generale gli stessi stili di vita, verso forme pi· socialmente sostenibili e meno drammaticamente dirompenti;

ritiene che

-sia urgente ed oltremodo opportuno, per gli interessi della Cittß, che sull'area dei Murazzi si punti, in maniera intelligente e governata, su processi di normalizzazione capaci di costruire un equilibrio ovviamente "compromesso" con tutte le piccole economie abusive, illegali e criminali, ma in qualche modo depotenziato degli aspetti socialmente pi· pericolosi;

-anche sui temi posti in premessa (analogamente a quanto giß avvenuto per altri temi), la strada su cui occorre che l'Amministrazione si muova sia quella della "denuncia" dei pericoli di una legislazione sulla droga, come quella italiana, che rappresenta sempre pi· un limite e non una risorsa, un alibi per gli immobilismi, ed un freno per le buone volontß; a tale denuncia deve seguire la richiesta al Governo ed al Parlamento di riformare, al pi· presto, le norme che impediscono forme di sperimentazione sociale, politica e sanitaria che altri paesi europei stanno attuando con ottimi risultati;

-sia urgente ( sulla scorta di quanto il Consiglio Comunale di Torino ha giß deliberato istituendo l'Agenzia Cittadina sulle Tossicodipendenze) lavorare al pi· presto (anche, laddove i vincoli della legislazione lo imponessero, a titolo di semplice prefigurazione) ad un progetto sulla Cittß e le droghe, che consenta a Torino di proporsi -con il concorso delle competenze, dei saperi, e delle esperienze che la Cittß offre- come laboratorio dell'innovazione e della riforma anche sui temi delle politiche sulle droghe.

Impegna il Sindaco:

- a rappresentare al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Sanitß, al Ministro della Famiglia e Solidarietß Sociale, al Presidente della Camera, al Presidente del Senato ed ai Presidenti delle Commissioni Giustizia e Affari Sociali dei due rami del Parlamento, l'interesse del Consiglio Comunale a che: si discutano al pi· presto le diverse proposte di legge, parlamentari e di iniziativa popolare, depositate da oltre due anni, che richiedono la legalizzazione dei derivati della cannabis e dell'uso terapeutico degli oppiacei;

sia convertito al pi· presto in legge il decreto di riforma del Testo Unico sulle Tossicodipendenze, giunto alla ventesima reiterazione, in una versione che recepisca le proposte di concrete politiche integrate di "riduzione del danno", che prevedano anche sperimentazioni di somministrazione controllata di oppiacei; sia posto al centro della II. Conferenza Nazionale sulla Droga il tema della "riduzione del danno", senza pregiudizi ideologici e con l'acquisizione di tutte le esperienze scientifiche in atto negli altri paesi europei;

-ad inviare il presente ordine del giorno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero della Sanitß, al Ministero della Famiglia e Solidarietß Sociali, alle Presidenze di Camera e Senato, alle Presidenze delle Commissioni Giustizia e Sanitß di Camera e Senato, alle Presidenze dei Gruppi Parlamentari di Camera e Senato.

Torino 10 giugno 1996

CARMELO PALMA (Alleanza per Torino)

SILVIO VIALE (Capogruppo dei Verdi)

 
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