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Conferenza droga
Manfredi Giulio - 18 giugno 1996
LE DICHIARAZIONI "SCANDALOSE" DEL SINDACO DI TORINO CASTELLANI: UN COMMENTO ANTIPROIBIZIONISTA.

Sui giornali di oggi appare la notizia delle polemiche scaturite da una dichiarazione incidentale del sindaco di Torino Valentino Castellani, nel corso di un dibattito in Consiglio sulla situazione del quartiere torinese di San Salvario, sulla necessità di una riflessione sull'ipotesi di legalizzazione delle droghe leggere.

Riporto il comunicato fatto "a caldo" da Carmelo Palma, ricordando che l'ordine del giorno citato è reperibile in questa conferenza al n. 3222 e che per chi, come me, non sa il latino la massima significa "Tutto è puro per i puri".

COMUNICATO STAMPA

LE DICHIARAZIONI SCANDALOSE DI CASTELLANI SULLA LEGALIZZAZIONE DELLE DROGHE LEGGERE? "OMNIA MUNDA MUNDIS".

DICHIARAZIONE DI CARMELO PALMA, CONSIGLIERE COMUNALE DI TORINO, PRESIDENTE DELLA SOTTOCOMMISSIONE TOSSICODIPENDENZE:

"Mi pare che Castellani abbia posto un problema, e, sia pure dubitativamente, prefigurato una soluzione; di certo, ha denunciato il fallimento della legislazione sulla droga, a partire da Torino, e non solo per Torino.

Fra qualche settimana, il Consiglio Comunale discuterà un ordine del giorno (che ho presentato con il Consigliere Viale, e che ha raccolto le firme di 19 consiglieri di tutti i gruppi di maggioranza e di alcuni gruppi di opposizione) che chiede al Governo e al Parlamento l'immediata discussione delle numerose proposte di riforma in senso antiproibizionista della legge sulla droga.

Quello sarà il concreto "punto di caduta" di una riflessione che sta iniziando ad animare la città, a partire da numerosi e autorevoli interventi (come quello di Vattimo).

Continuo a pensare che non esiste ragione per cui Torino, anziché essere la prima città italiana a crollare sotto le macerie del proibizionismo, non possa diventare il primo laboratorio italiano dell'innovazione e della sperimentazione di nuove politiche sociali, sanitarie e criminali sui temi della droga.

Sullo scandalo suscitato dalle dichiarazioni del sindaco vale la massima "omnia munda mundis" e, di conseguenza, "omnia immunda immundis".

Torino 18 giugno 1996

 
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