DICHIARAZIONE DEL SENATORE PIETRO MILIO.OGGI INIZIA AL SENATO, IN COMMISSIONE SANITA', LA DISCUSSIONE SUL COSIDDETTO DECRETO SULLA RIDUZIONE DEL DANNO NELLE TOSSICODIPENDENZE.
PIETRO MILIO, SENATORE DELLA LISTA PANNELLA-SGARBI, HA PRESENTATO UNA INTERROGAZIONE URGENTE PREDISPOSTA DAL CORA SULLA RINTRODUZIONE - VOTATA DALLA CAMERA LA SCORSA SETTIMANA - DELLA NORMA CHE ISTITUISCE UN "MONOPOLIO DI STATO" SUL METADONE, CAPOVOLGENDO IL RISULTATO REFERENDARIO DEL 1993.
DICHIARAZIONE DEL SENATORE PIETRO MILIO:
»Un decreto che doveva rispristinare nel nostro Paese le politiche di riduzione del danno, abbandonate di fatto dopo la 1a Conferenza Nazionale sulla droga di Palermo, e restituire cittadinanza ai temi di riforma delle politiche sulle droghe, è riuscito, dopo la discussione alla Camera, nell'impresa di rintrodurre nella legislazione italiana una delle norme più illiberali della legge Jervolino-Vassalli: quella che, per l'appunto, negava alla stragrande maggioranza dei medici italiani la possibilità di prescrivere il metadone, e che era stata abrogata grazie al referendum del 1993 promosso dal CORA (Coordinamento radicale antiproibizionista).
Alla Camera, in un colpo solo, si è dato un calcio al referendum, si è assestato un colpo "letteralmente" mortale ai diritti di quei cittadini medici e di quei tossicodipendenti che, al di fuori dei servizi pubblici, prescrivono e utilizzano metadone nella cura delle tossicodipendenze, e si è imposto un monopolio di Stato, antiscientifico, oscurantista e perbenista sull'uso del farmaco più sperimentato e sicuro per la cura della dipendenza da oppiacei.
Su questo ho presentato una interrogazione urgente al Ministro della Solidarietà Sociale che alla Camera si è limitato a registrare i risultati di votazioni che hanno deliberato tutto ed il contrario di tutto e quindi nulla: voglio sapere se quello uscito dalla Camera è l'indirizzo del Governo e della maggioranza o, più semplicemente, un tragico errore, a cui si intende porre rimedio al Senato.
Se così non sarà, annuncio da subito il mio massimo impegno, in sede parlamentare, ed extraparlamentare (a fianco di quei medici e tossicodipendenti, che già si apprestano a ricorrere, in tutte le sedi possibili, contro questo decreto) per impedire che la legislazione sulle droghe torni a contenere questo orrore, di cui gli italiani pensavano di essersi sbarazzati con il referendum del '93 .