Segnalo il servizio "Stati Detenuti d'America - Perché è fallita la guerra alla criminalità" , firmato "L'Espresso-The Economist", apparso sull'Espresso del 4 luglio. Il servizio è di tre pagine e merita di essere letto tutto; per motivi di spazio e di tema, riporto qui i seguenti stralci:
"Fin dall'inizio degli anni Settanta, quando furono introdotte le prime leggi sull'indurimento delle pene, la popolazione carceraria americana è salita da 200mila a un milione e centomila persone. E' un aumento dovuto a reati connessi al traffico e consumo della droga. Dal 1980 a oggi, infatti, la percentuale di coloro che sono finiti in carcere per reati contro la proprietà è rimasta invariata (due quinti), mentre quella dei condannati per droga è salita da un decimo a un terzo. Si tratta quindi di un inasprimento delle pene per i responsabili di delitti che non implicano l'uso della violenza. E questo mentre la percentuale dei condannati per crimini violenti è addirittura scesa nello stesso periodo dal 50 al 30 per cento...E' vero che oggi la criminalità è in diminuzione negli Usa. Ma lo stesso fenomeno si era verificato già all'inizio degli anni Ottanta. Poi, verso la fine dello stesso decennio, la criminalità è stata in crescita , per calare un'altra volta all'inizio degli anni Novanta. Si noti che in tu
tto questo periodo la popolazione carceraria era in costante aumento...Quella demografica non può essere la sola spiegazione. Se lo fosse, la criminalità sarebbe scesa nella seconda metà degli anni Ottanta , quando vi erano meno teen-agers. Mentre in realtà è aumentata. Perché? La risposta è la droga. Sembra che la comparsa del crack, verso la fine del 1985, abbia ravvivato il traffico di stupefacenti. Il numero di spacciatori è aumentato, e si è scatenata una sanguinosa lotta fra bande rivali. Questa teoria spiegherebbe la diminuzione degli omicidi negli anni Novanta. Il consumo di crack sembra infatti in calo. ..e il mercato Usa si è al tempo stesso assestato e contratto. Poliziotti e ricercatori sostengono che sono stati delimitati territori, con precisi confini. Così gli omicidi sono diminuiti....fra le varie opzioni possibili per far fronte alla delinquenza, il carcere è fra le più costose. Una delle alternative più diffuse oggi negli Usa è quella dei Tribunali della droga. Grazie a questo sistema, ch
i smercia o detiene piccole quantità di stupefacenti può scegliere di sottoporsi a una cura disintossicante anziché affrontare un processo. La cura costa dai 3.500 ai 15 mila dollari all'anno, a seconda che si svolga all'interno o all'esterno di un istituto, mentre la prigione costa 22mila dollari l'anno. Sembra inoltre che questi tribunali ottengano migliori risultati delle prigioni nello scoraggiare nuovi reati...Le leggi più dure non raggiungono l'obiettivo. Su oltre sei milioni di crimini violenti, solo 100mila colpevoli finiscono in prigione. Il sistema dunque non riesce ad acciuffare i peggiori delinquenti, ma solo un gran numero di drogati, spacciatori e ladruncoli. E non è affatto detto che condannare a cinque anni di prigione chi fa uso di crack sia una soluzione razionale del problema della criminalità violenta...
Segnalo anche un articolo uscito su "La Stampa" del 4 luglio : "L'Aids esce dal lazzaretto". Si dà notizia che dal 1· gennaio 1997 le farmacie francesi disporranno degli otto trattamenti antivirali attualmente in commercio, lo Stato si assumerà l'onere dei rimborsi ai pazienti Hiv con la stessa procedura riservata a tutti gli altri.
La notizia, presa da sola, è naturalmente positiva. Confrontata col contesto, è sconfortante: in Francia il metadone è stato demonizzato ancor più che in Italia e ancora adesso pochissime strutture sanitarie lo somministrano; il fatto che dal prossimo anno i medici francesi possano prescrivere gli antivirali ma non il farmaco che impedirebbe a molti tossicodipendenti di non beccarsi l'Aids e di non aver quindi bisogno degli antivirali è un controsenso che può essere compreso, non giustificato, forse solo richiamandosi alla "morale" cattolica per cui l'errante deve prima soffrire per poi ricevere l'estremo conforto; visto quanto stà succedendo in Parlamento (divieto per i medici privati di somministrare metadone) , l'Italia vuole aderire al modello francese? E' questa la riduzione del danno del cattolico Prodi?