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Conferenza droga
Cucco Enzo - 24 luglio 1996
SPINELLO IN DONO

fondo non firmato

Repubblica 24.7.96

La decisione con cui la Corte Costituzionale ha stabilito che la cessione di droghe leggere resta un reato rappresenta oggettivamente un passo indietro sulla strada della lotta alla tossicodipendenza. E cio' non solo perche' contrasta con il responso del referendum popolare che aveva invocato la depenalizzazione in materia. Ma soprattutto perche' tende a equiparare l'uso personale delle droghe leggere con la cessione anche gratuita di queste sostanze: chi regala uno spinello, insomma, viene messo sullo stesso piano di chi spaccia cocaina.

La nocivita' delle cosiddette droghe leggere, secondo il parere pressoche' unanime degli esperti, e' paragonabile o addirittura inferiore a quella d sostanze comuni, non vietate, quali l'alcol, il tabacco e gli psicofarmaci. Se la detenzione di droga per uso personale non e' piu' un reato, appare quindi illogico e contraddittorio continuare a sanzionare la cessione gratuita. Un trattamento differenziato tra le due fattispecie non puo' trovare riscontro in un ordinamento moderno.

A ben vedere, pero', il problema vero e proprio questo: la legge in vigore, ispirata a un rigido proibizionismo, non corrisponde alle esigenze attuali. Qui non si tratta di "liberalizzare" in modo indiscriminato l'uso di droga, bensi' di "legalizzarlo" per sottoporlo a una forma di controllo medico sanitario, eliminando con cio' il mercato clandestino e quindi lo spaccio. In realta', la contraddizione contenuta nella sentenza della Consulta risale a questa impostazione originaria della normativa in vigore: anzi, in qualche misura si puo' considerare una conseguenza e un effetto.

A una legge siffatta, com'e' noto, siamo arrivati in seguito a una "guerra di religione" fondata sulla repressione e sulla criminalizzazione del fenomeno, ispirata piu' da interessi e calcoli di parte che da nobili ideali. E' di ieri la notizia che in America il leader ultraconservatore Newt Gingrich ha ammesso per la prima volta di aver fumato marijuana quando era all'Universita'.

Da noi, invece, gli uomini politici sono incapaci di negare perfino l'evidenza.

 
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