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Conferenza droga
Manfredi Giulio - 9 settembre 1996
SEGNALAZIONI VARIE.

Dal "Corsera" del 21 agosto 1996: "L'obiezione di coscienza non può essere negata per il solo fatto che chi la oppone è tossicodipendente (td). Lo ha affermato la quarta sezione del Consiglio di Stato (decisione 927/96, ndr), che ha respinto un ricorso presentato dal ministero della Difesa...Per i giudici di Palazzo Spada la condizione di td. non riveste "di per sé valore sintomatico di una inclinazione alla violenza" e non è "incompatibile con la professione di contrarietà all'uso delle armi". Per il Consiglio di Stato, il servizio civile (in generale, ndr) può essere negato soltanto se "in sede istruttoria emerga la inconsistenza dei motivi addotti dall'interessato oppure quando dagli stessi motivi sia possibile dedurre la pretestuosità della domanda di ammissione al beneficio". Lo status di td., invece, "può denotare al massimo soltanto una difficoltà a superare le problematiche connesse con la giovane età". Per il Consiglio, insomma, era giusto l'orientamento espresso dal TAR del Lazio che, in primo gra

do, aveva dato ragione al giovane perché aveva negato "qualsiasi nesso logico e psicologico tra l'uso delle sostanze stupefacenti e l'inclinazione alla violenza". Dopo la sentenza del TAR del Lazio, il ministero si era rivolto ai giudici di palazzo Spada, contestando le tesi del TAR, richiamandosi a "testi di medicina che pongono in evidenza il legame tra uso degli stupefacenti e inclinazione alla violenza...".

L'articolo non dice se il ministro attuale ha ereditato la causa da Cesare Previti (ministro della Difesa nel governo Berlusconi, ex-dirigente Alenia) o dal generale Corcione (ministro Difesa governo Dini); è innegabile che poteva ritirarsi in buon ordine, riflettendo magari sull'utilità che il servizio civile può avere per aiutare chi è td. a superare le personali difficoltà oppure chiedendosi se non è il regime proibizionista esistente su alcune droghe a portare i td, a delinquere; il ministro della Difesa del governo Prodi, il cattolico Beniamino Andreatta, ha voluto andare avanti e per fortuna ha avuto pan per focaccia; si tratta di una sentenza molto importante, da usare tutte le volte che ci sbattono addosso l'equazione "droga=violenza".

Nel mese di agosto sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale varie assegnazioni di fondi a regioni per finanziare progetti compresi nel programma di interventi per la lotta all'AIDS (legge 135/90). Qui di seguito le regioni interessate con accanto la Gazzetta relativa: Lazio ( G.U. 1· agosto e 19 agosto); Emilia Romagna (G.U. 2 agosto); Toscana (G.U. 3 agosto e 19 agosto); Lombardia (19 agosto); Bolzano ( 21 agosto).

Ho ricevuto con molto ritardo copia del Bollettino per le farmacodipendenze e l'alcoolismo (n.2/Anno XIX 1996); contiene vari articoli di rilievo, fra cui:

"La disintossicazione più o meno rapida del dipendente da oppiacei";

"Fattori di rischio e trattamenti sostitutivi nei td. di un'area a bassa incidenza di AIDS nella popolazione" (il "caso Napoli",ndr);

"La Commissione dell'ONU sui narcotici e la riduzione della domanda";

"Relazione sule attività dei SERT nell'anno 1995", a cura del Ministero della Sanità;

"Aggiornamento dei casi di AIDS conclamato in Italia al 31 marzo 1996", a cura del Centro Operativo Aids del Ministero della Sanità.

La rivista è inviata gratuitamente a chi ne fa richiesta (tel. 06/59.94.24.42).

Sul "Sole 24 Ore" del 5 settembre 1996, la notizia del sequestro di droga "costruito" dalle Dogane francesi : 1.352 chili di cocaina, la più importante operazione mai effettuata in Francia; i doganieri si sono infiltrati in una delle grandi reti colombiane del traffico di droga, hanno comprato la cocaina, contattato i corrieri, fornito loro l'aereo per trasportarla in Francia e un castello dove depositarla. Altri casi di sequestri "costruiti" per farsi pubblicità, per acquisire legittimazione, prestigio e finanziamenti sono narrati nel libro "Tutte le droghe del presidente" di Giancarlo Arnao, Sperling & Kumpfer 1996. Un buon manuale antiproibizionista, se non fosse per due gravi pecche:

- Arnao, nel trattare del problema dell'Aids, parla di "gruppi a rischio" (omosessuali e td.), legittimando così ghettizzazioni tanto facili quanto sbagliate; un tecnico attento come lui dovrebbe sapere che il problema non sono i "gruppi" ma i "comportamenti a rischio"...

- Arnao è, invece, molto attento nell' omettere qualsiasi riferimento al CORA , al Partito Radicale e a Marco Pannella nella parte del libro riguardante la "storia dell'antiproibizionismo" (sic).

 
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