Lancio AdnKronos del 20 novembre 1996:
Nonostante il positivo voto popolare di due settimane fa, appare irto di difficoltà il cammino della legalizzazione della marijuana per scopi terapeutici in California e Arizona. Particolarmente nel primo stato dove il testo della "proposition 209" - approvata il cinque novembre dalla maggioranza dei californiani - autorizza ogni paziente e chi lo assiste a "possedere o coltivare marijuana dietro prescrizione medica". "Il che vuol dire che chiunque venga trovato in possesso della droga potrà dichiarare di farne uso medico": questa l'allarmistica interpretazione data da Jack Lewin, a capo della "California medical association" che riunisce 35mila medici e si era dichiarata contraria all'iniziativa referendaria.
Un altro problema viene da Washington: il Dipartimento di Giustizia ha già annunciato che continuerà a considerare un crimine federale il possesso di marijuana in tutti gli stati americani. Una posizione che quindi - ha spiegato Lewin - mettrà a rischio di incriminazione tutti i medici californiani che prescriveranno la droga leggera per usi terapeutici. "Noi consigliamo ai nostri associati di non prescrivere la droga ai pazienti ma di discuterne e lasciare loro la decisione finale". Sono molti i medici americani convinti che l'uso della marijuana sia positivo nel trattamento dei malati di Aids e di cancro nello stato terminale. Nel primo caso contribuendo a stimolare l'appetito e a combbattere la perdita di peso, nel secondo per alleviare la nausea e il vomito provocati dalle sedute di chemioterapia.