Esprimo, da iscritto al Cora, il mio dissenso nei confronti della richiesta del segretario Picard.Ha il sapore della vendetta. Infatti non si capisce perche' analoga richiesta non venga presentata per gli stand di altri Paesi (e garantisco che non mancano in quel contesto) le cui legislazioni in materia sono identiche o peggiori di quelle maldiviane (Singapore, per esempio).
Da antiproibizionista, nonviolento e libertario ritengo la vendetta come un sentimento e un metodo estraneo alla mia cultura e alla mia prassi.
Per quanto mi riguarda, il caso Maldive/Ghio/Grasso lo ritengo chiuso nei confronti dello Stato asiatico (figuratevi verso gli operatori turistici). Come altri hanno anche detto meglio di me, era un caso di ordinaria follia proibizionista da combattere, che poteva e doveva essere utilizzato anche per mettere in evidenza l'incapacita' dello Stato italiano di difendere i suoi cittadini, e di conseguenza se' stesso.
Credo che la nostra lotta di liberazione debba essere indirizzata verso le leggi e le strutture -nonche' chi le mette in opera- che opprimono la liberta' dei cittadini, e non verso la liberta' degli stessi cittadini che, se sono nati nelle Maldive, non ne hanno colpa. O forse la liberta' di lavoro non e' una liberta'?