Allarme per il boom degli stupefacenti sinteticiL'Onu: "In Europa e negli Usa in pericolo milioni di adulti e bambini"
di Gabriele Beccaria - La Stampa, 5.3.1997
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ROMA. Adesso ci si droga anche con le pillole dimagranti. Le frontiere della tossicodipendenza si stanno dilatando all'eccesso come i sensi dei ragazzi che si impasticcano in ecstasy. Colpa della diffusione incontrollabile degli stupefacenti sintetici, secondo il Consiglio internazionale per il controllo dei narcotici, l'organismo dell'Onu che ha presentato ieri il suo rapporto annuale. Un rapporto particolarmente tragico, in cui si descrive a tinte forte il crescere dell'appeal del benessere artificiale, chimicamente manipolato.
Si precipita nel tunnel delle anfetamine ammazza-fame per guadagnarsi (e mantenere) un look filiforme, ma fanno le spese dell'abuso di stimolanti perfino i bambini impropriamente curati per calmare disordini comportamentali e gli adolescenti inquieti che inghiottono pillole per energizzare le serate da discoteca. Generazioni diverse, ma tutte candidate alla tossicodipendenza, a cominciare "da chi fa uso delle anfetamine che inibiscono la fame", spiega il dietologo Giorgio Calabrese: "Creando rapidamente assuefazione, spingono coloro che ne fanno uso senza adeguati controlli a dosi via via maggiori", fino a superare la soglia dei danni permanenti.
Gli Stati Uniti - secondo l'Onu - restano la nazione dove e' piu' vorticosa la domanda delle pillole dimagranti, seguita da Argentina, Brasile e Cile. Tutti i canali attraverso cui filtrano le palestre, le "beauty farm" e tante "boutique" salutiste alla moda che non sono affatto salutiste. Facilissimo abusare di questi prodotti - sottolineano gli esperti dell'Onu - e pericolose le reazioni: euforia e impulsi violenti, fino alla paranoia, per non parlare dei danni fisici che vanno dalle intossicazioni agli scompensi cardiaci e alle lesioni cerebrali. Non e' solo l'ecstasy (o la sua ancora piu' micidiale versione, l'herbal ecstasy) a produrre devastazioni.
Magri e non magri, giovani e adulti si imbottiscono in quantita' crescenti di stimolanti ed e' recentissimo l'allarme dell'Istituto per la Sanita' francese sulle sindromi che passano sotto il nome solo apparentemente letterario di "passioni pericolose". Psicologi, medici, sociologi registrano fenomeni di dipendenza ormai di massa che travalicano le stesse droghe, sia sintetiche che tradizionali: overdosi di cibo, shopping compulsivo, jogging demenziale, azzardi da sporti estremi. "Siamo immersi in una cultura lassista, aperta non solo alla tolleranza ma al consenso per gli eccessi e, soprattutto, per il consumo delle droghe", sottolinea Andrea Muccioli, leader della comunita' di San Patrignano. "Un terzo della popolazione giovanile italiana - spiega - fa uso di sostanze stupefacenti e c'e' la spaventosa possibilita' che fra pochi anni, nel nostro Paese come nel resto dell'Occidente, le nuove generazioni registrino tassi abnormi di individui cerebrolesi".
Aggiunge l'Onu che lo sballo sintetico si avvantaggia della mondializzazione e delle zone grigie che indeboliscono i controlli internazionali. Un esempio fra tanti: nel '96 tonnellate di efedrina sono arrivate illegalmente dall'Asia e dall'Europa, via Guatemala, nel Messico e negli Usa per la produzione di speed. E proprio l'America viene definita "il pi· grande mercato del mondo", con 200 mila eroinomani, 1 milione e mezzo di cocainomani e altri milioni di persone che si ingozzano di pastiglie al limite della legalita'. Il business planetario raggiunge i 500 miliardi di dollari.
In questo sfacelo (solo parzialmente temperato da 3 convenzioni) la ricetta delle Nazioni Unite e' duplice: ammorbidire le pene per i possessori di piccole dosi e concentrare la repressione sui grandi traffici. Bastera'?