DROGA: IL CORA IN EUROPA AFFERMA IL DIRITTO
LA SINISTRA IN ITALIA E' INCAPACE A DIFENDERLO
Strasburgo, 12 marzo 1997
Su iniziativa del Cora i deputati radicali / riformatori Gianfranco Dell'Alba e Olivier Dupuis (Segretario del PartitoRadicale) hanno presentato un emendamento alla relazione del Parlamento europeo sul Trattato di Schengen per condannare le pressioni del Governo francese volte a condizionare la politica dei Paesi Bassi in materia di droghe.
L'emendamento, approvato in commissione "Libertà pubbliche" e accolto ieri a grande maggioranza dall'Assemblea di Strasburgo, riafferma con forza la lettera e lo spirito del Trattato di Schengen sulla libera circolazione, che non consente ad uno Stato di ripristinare i controlli alle frontiere "intra-Schengen" se non per un periodo limitato e per motivi di ordine pubblico o sicurezza nazionale.
Nello stesso giorno in cui il Parlamento europeo riaffermava il diritto internazionale e rigettava gli emendamenti democristiani "anti- coffee shops" il Parlamento italiano ha vissuto uno dei momenti più bassi di questa legislatura.
I cosiddetti "antiproibizionisti di sinistra", dai Corleone alle Zuffa, dall'"Ospite televisivo" Manconi all'esperto Arnao, ci avevano spiegato, con tutta la codardia e l'imbecillità politica dei neofiti del potere, che sarebbe stato controproducente mettere in discussione le proposte di legge d'iniziativa popolare del Cora essendo la maggioranza parlamentare tendenzialmente proibizionista. Per via governativa - Sottosegretario alla Giustizia Corleone dixit- in questa legislatura si sarebbero legalizzate le droghe leggere.
Il risultato, sancito da un voto parlamentare intervenuto a seguito di un non-dibattito improvvisato e irresponsabile, è la latitanza del Governo persino di fronte a testi che si scontrano con la volontà espressa dalla maggioranza degli italiani con il voto referendario del 93 per la depenalizzazione del consumo e la piena libertà terapeutica.