L'Europa attacca la politica antidroga in Francia
Libération, giovedì 13 marzo 1997
Il Parlamento europeo ha rivolto a Jacques Chirac un'intimazione rispetto alla volontà di allineare le politiche europee antidroga su quella della Francia, il più repressivo dei paesi in questa materia. In occasione dell'adozione di un rapporto sull'applicazione degli accordi di Schengen, gli eurodeputati hanno votato un emendamento di condanna della Francia per l'abuso delle eccezioni previste a tale convenzione sulla libera circolazione nello spazio comune. L'articolo 2 degli accordi consente il mantenimento dei controlli di frontiera tra gli Stati membri in alcune particolari circostanze, clausola che Parigi sfrutta nel nord della Francia in nome della lotta all'eroina provenente dai Paesi Bassi. Il Parlamento deplora profondamente il fatto che l'impiego di tale articolo si sia potuto trasformare in un mezzo di pressione tendente ad imporre ad altri Stati membri, al di fuori di qualsiasi dibattito democratico, la politica di uno Stato membro in materia di droghe. L'emendamento, introdotto da tre deputati
radicali, é stato adottato con 222 voti a favore, 192 contro e 12 astensioni. Per la Coordinazione Radicale antiproibizionista (Cora), questo voto si oppone alla pretesa della Francia di imporre il proprio modello fallimentare al resto d'Europa.