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Conferenza droga
Partito Radicale Centro Radicale - 15 aprile 1997
Portogallo: Santos per la depenalizzazione

Presentato all'Assemblea della Repubblica il primo rapporto europeo sulla droga

SANTOS PER LA DEPENALIZZAZIONE

Publico, 9 aprile 1997

Il primo rapporto dell'Osservatorio europeo della droga è stato presentato ieri a Sao Bento. Un occasione che è servita a Almeida Santos per assumer, a titolo istituzionale, la difesa della depenalizzazione del consumo e per proporre un accordo in base al quale tutti gli stati assumano il compito di fornire le droghe ai tossicodipendenti.

La firma di un accordo internazionale che depenalizzi il consumo di droga e che attribuisca il compito di fornire stupefacenti ai tossicodipendenti allo stato è stata ieri sostenuta da Almeida Santos, all'Assemblea della Repubblica.

Il Presidente dell'Assemblea della Repubblica ha difeso la depenalizzazione intervenendo, a titolo ufficiale, alla cerimonia di divulgazione pubblica della versione portoghese del primo "Rapporto Annuale sull'evoluzione del fenomeno della droga nell'Unione europea" relativo al 1995. Un testo la cui presentazione è stata curata da Georges Estievenart, direttore dell'Osservatorio europeo sulla droga e la Tossicodipendenza.

Parlando in qualità di Presidente dell'Assemblea della Repubblica, Almeida Santos per la seconda volta ha reso di dominio politico-istituzionale la sua battaglia contro il traffico e il consumo della droga. Sostenendo che il problema non ha soluzione al livello nazionale, e nemmeno continentale, Santos ha insistito sul fatto che spetta agli Stati di unirsi per tentare nuove forme sradicamento del traffico, in un momento in cui lo stesso Presidente della repubblica, Jorge Sampaio, ha promesso di farsi promotore di un dibattito nazionale sulla depenalizzazione del consumo delle droghe leggere.

Almeida Santos ha anche indicato come una via l'acquisto congiunto a livello statale di stupefacenti e la loro successiva distribuzione "gratuitamente, allo stato puro, ai possessori di una carta d'identità di tossicodipendenti, accompagnata dalla prescrizione medica della droga dalla quale dipendono e della quantità minima di cui necessitano".

Il Presidente dell'assemblea della repubblica ha spiegato che tale soluzione, se posta in pratica, potrà rivelarsi una forma per risolvere il problema attraverso uno "Stato anti-traffico" che "ruba il giocattolino" all'invincibile trafficante".

Riconoscendo che la sua proposta potrebbe essere presa come "eretica", Almeida Santos ha sostenuto che ciò non impedisce che venga posta in atto. Anche perché, dopo aver ricordato la propria vicenda personale - una sua figlia mori a causa della tossicodipendenza - il Presidente dell'Assemblea della Repubblica si è dichiarato convinto che la "via repressiva" non possa risolvere il flagello. E garantisce che tale forma di combattere la tossicodipendenza ha dato solamente "cartelli sempre più potenti, mezzi sempre più sofisticati di neutralizzare la repressione, numeri sempre crescenti di tossicodipendenti, di crimini legati alla droga, di drogati che affollano le prigioni".

Per concludere: "Risposta sempre più inefficaci a sfide sempre più gravi. Nelle maglie della repressione cadono dal 5 al 10 %, non di più, di quanti trafficano. Ci accontentiamo di poco".

In altre parole, secondo Almeida Santos, "il traffico - dal grande al piccolo - è così la principale causa prossima al consumo" ma lo è altresì, "per la dipendenza che crea", al "crimine legato alla ricerca dei mezzi per pagare la propria

Questo perché "il tossicodipendente, spinto dall'ansiosa pressione del vizio, ruba e uccida" e "il suicidio, come forma di liberazione, è l'unica alternativa che gli resta". Almeida Santos afferma ancora che il fatto che il tossicodipendente agisca "in stato di necessità, che di norma è discolpante", gli toglie le "libertà e coscienza dell'illecito", necessarie perché possa "essere responsabilizzato". Ne conclude: "Abbiamo insomma il coraggio di vedere nel tossicodipendente, non un criminale, da punire, ma un malato che necessita cure".

Un trattamento che Santos sostiene debba essere fatto dagli stati stessi attraverso il fornimento delle dosi necessarie ai consumatori dipendenti.

Le proposte di Almeida Santos hanno utilizzato come base il documento dell'Osservatorio Europeo sulla droga, per il 1995, che riferisce che "la percentuale della popolazione adulta che, in generale, dice di aver sperimentato una droga illegale oscilla normalmente tra il 5 e l'8 % in diversi paesi e tra l'11 e il 16 % in altri, rimanendo comunque più elevata (tra il 10 e il 12 %) fra gli adulti più giovani".

Il documento riporta inoltre che la droga più consumata nell'Unione europea è il "cannabis", il consumo della cocaina continuando a crescere.

 
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