L'UNICO CAMBIAMENTO IN QUESTI ANNI E' FRUTTO DEL REFERENDUM (LO DICE IL MINISTERO DELLA SANITA').COMUNICATO DELLA DIREZIONE POLITICA DEL CORA-COORDINAMENTO RADICALE ANTIPROIBIZIONISTA.
Maurizio Gasparri accusa il ministro Livia Turco di non conoscere il provvedimento del Governo che fissa i requisisti minimi per l'esercizio delle attivita' sanitarie, servizi pubblici e comunita' terapeutiche compresi. Il ministro ammette di non essere a conoscenza della legge. Non e' la prima volta che l'on. Turco, in materia di droga, mostra inadeguatezze che stridono con l'attivismo messo in mostra rispetto ad altre questioni. Tra l'altro la Relazione annuale che il ministro e' tenuto a consegnare al Parlamento entro il 31 marzo sara' pronta a fine maggio, forse.
Ma a Gasparri va pur detto che l'aver colto in fallo il ministro e' ben misera cosa: la legge contestata, infatti, rimanda semplicemente a provvedimenti risalenti al 1990 (organizzazione dei Sert) e al 1993 (requisiti minimi delle comunitß terapeutiche), ancora in gran parte inattuati. Il provvedimento del 1993, giova ricordarlo, reca la firma dell'allora ministro della Sanita' Raffaele Costa, oggi candidato del Polo come sindaco di Torino.
Piuttosto Gasparri potrebbe verificare perche' tali leggi non sono state applicate, specie nel Meridione, e come sono state spese le centinaia di miliardi destinati alla prevenzione e alla cura delle tossicodipendenze. Ma i professionisti dell'antidroga non hanno mai tempo per simili noiose e sgradevoli incombenze.
Dopo la conferenza sulla droga di Napoli questo e' tutto quello di cui puo' disporre la politica sulle droghe nel nostro Paese: polemiche, demagogia, ritardi. Intanto, il ministero della Sanita' comunica che nei Sert "la quota dei soggetti sottoposti a trattamenti integrati con metadone e' pari al 50,2%" e che questo dato "puo' interpretarsi come effetto del voto referendario del 1993". Tutti coloro che ritengono che i referendum non servono a nulla hanno di che riflettere.