("Sole 24ore" dell'11 maggio)
"...Almeno il 40% della cocaina che entra nel mercato americano passa attraverso le Antille, con un aumento del 25-30% rispetto ai primi anni 90. L'Ufficio regionale delle Nazioni Unite per il controllo degli stupefacenti stima che ogni anno transitano da queste parti 180 tonnellate di polvere bianca in direzione dell'Europa, il 20% della quantità complessiva venduta sul Vecchio Continente. Il prezzo di un chilo di cocaina sul mercato europeo può raggiungere i 40-50mila dollari contro i 15-17 mila degli Stati Uniti: l'espansione della domanda ha saldato nei Caraibi un'alleanza tra i Cartelli del Sudamerica, la mafia italiana e il crimine organizzato russo. Il cambiamento di rotta è iniziato quando la Dea e l'Fbi hanno lanciato una dura offensiva in Messico, America Centrale enelle Bahamas: il traffico ha così abbandonato la via aereaper scegliere quella marittima. Secondo l'Onu nel '94 nei territori antillesi sono state sequestrate 31 tonnellate di cocaina, il doppio rispetto all'anno precedente...La maggior
parte delle isole nei Caraibi è minuscola, con risorse limitate, facile preda dei Cartelli e della droga: per ogni chilo di cocaina 2mila dollari finiscono nelle mani dei funzionari statali e, secondo l'Onu, ogni anno passano di mano 1,2 miliardi di dollari di tangenti, una somma superiore al bilancio nazionale di Trinidad e Tobago...
Ma oltre al narcotraffico c'è anche dell'altro che ha sempre a che fare con il denaro facile e l'assenza quasi completa di una legislazione bancaria. In uno dei paradisi fiscali delle Antille olandesi, il Suriname, sono apparse come in Albania le piramidi finanziarie. A Paramaribo, dove l'anno scorso è stato sequestrato un carico di cocaina da una tonnellata e mezza, il signor Roepsing Ramtahsing offre ai depositi un tasso di interesse del 120% l'anno contro il 17% garantito dalle banche. Le autorità locali dicono che ha già raccolto oltre 60 milioni di dollari,la metà dei risparmi bancari dello Stato, oltre 100 milioniinvece secondo quelle olandesi. La febbre piramidale del Suriname sta dilagando nei Paesi Bassi esportata dagli olandesi delle Antille: Vanilla, Coin Libertè, Illuminati, sono questi i fantasiosi nomi esotici delle piramidi che in Olanda hanno rastrellato 400 milioni di fiorini di investimenti. Ma il crollo delle finanziarie di Tirana e Valona non ha ancora insegnato nulla a nessuno?".
Il dilemma della globalizzazione delle narcomafie: l'Albania è la Colombia d'Europa o i Caraibi sono l'Albania d'America?