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Conferenza droga
Radio Radicale Roberto - 5 giugno 1997
Questa notizia fa il paio con quella proveniente da Milano qualche tempo fa: il caso analogo di una ragazza poi assolta dal gip che ha applicato il senso del referendum del '93.
E conferma la mia sensazione che in Italia si stia arrivando alla depenalizzazione dei comportamenti legati al consumo personale (della detenzione essendo gia' stata sancita appunto con quel referendum) per via "giurisprudenziale". Il che permette di evitare che nel Paese si sviluppi un qualche autentico dibattito sulla materia, un dibattito che solleverebbe un inevitabile scontro democratico tra le forze politiche e sociali. Cosa questa che darebbe fastidio alla sinistra come alla destra.

In questo modo, invece, tutti sono contenti: a sinistra perche' si ottiene una depenalizzazione de facto (ma in parte anche de jure) senza rischiare spaccature nella maggioranza, a destra perche' si evita di passare per forcaioli repressori potendo ugualmente tuonare contro il lassismo e il permissivismo della sinistra. E pure la Lega e' contenta che cosi' evita di doversi misurare con i problemi sociali autentici.

In questo quadro appare ovvio che il referendum sulla legalizzazione della cannabis avrebbe rappresentato un bel problema (probabilmente piu' per Arnao, Manconi, Pisapia e Zuffa che per Gasparri e Giovanardi): e la Consulta ha prontamente evitato che cio' potesse accadere.

Passa la linea Don Ciotti e Magistratura democratica puo' ben diventare la consulente legale della ministra Turco. E Don Picchi, avendo ben fiutato l'aria, si propone come novello rappresentante dei riduttori del danno.

Amen.

 
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