Di Paolo Moretti, Corriere della Sera, 13 giugno 1997

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COMO - Per superare i controlli della dogana i trafficanti di droga hanno inventato una nuova diavoleria: valigette 24 ore fatte di eroina. Dall'inizio dell'anno, ai valichi di frontiera e negli aeroporti, i militari della Guardia di Finanza hanno intercettato numerosi carichi di stupefacenti occultati con questo metodo. In pratica, secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle, vi sarebbero in Albania e alcune zone della ex Jugoslavia laboratori per il trattamento chimico delle droghe pesanti che permettono di "plasmare" e colorare eroina e cocaina. In tal modo i trafficanti riescono a creare imbottiture, sottili pannelli divisori e manici per valigette in eroina pura. Con questo metodo non si riescono a trasportare enormi quantitativi di droga, ma e' il modo piu' sicuro per sfuggire ai controlli alle dogane. Soltanto grazie alla presenza delle unita' cinofile, infatti, i militari della Guardia di Finanza sono riusciti a scoprire il trucco.

"Il trattamento chimico della droga - spiega il capitano Nicola Altiero della Guardia di Finanza di Ponte Chiasso, il valico fra la Svizzera e l'Italia - ha un forte odore che viene facilmente percepito dai cani. Il problema e' che quando l'animale ci segnala la presenza di stupefacenti questi sono difficilmente identificabili in quanto molto ben celati". Le vie preferite dai "portaborse" della malavita sono quelle aeree, e proprio negli aeroporti, a Malpensa e a Linate in particolare, e' stato scoperto per la prima volta il trucco della valigetta allo stupefacente. Ma non e' questo l'unico nuovo espediente usato dai trafficanti: dall'Olanda arrivano infatti le pesche sciroppate alla cocaina. All'interno di un vasetto di pesche rigorosamente sottovuoto viene creato uno spazio in cui poter nascondere la droga fino a un massimo di 6-7 etti. Oltre al vasetto di frutta con cocaina, gli stupefacenti vengono celati anche all'interno delle bombolette di schiuma da barba.